ROSALBA CARBUTTI
Cronaca

Verso le Regionali. Uniti per il campo largo. Ma nel Pd bolognese volano gli stracci

Incontro-lampo tra Schlein e Lepore alla festa dell’Anpi in Bolognina. La segretaria dem avrebbe preso informazioni sul ’caso Mazzoni’. Il clima resta teso, tra tentativi di ricucitura e bonacciniani battaglieri.

Verso le Regionali. Uniti per il campo largo. Ma nel Pd bolognese volano gli stracci

Verso le Regionali. Uniti per il campo largo. Ma nel Pd bolognese volano gli stracci

In una serata in cui il coro "unità, unità" alla festa dell’Anpi ha galvanizzato il campo largo alla francese, sotto le Due Torri a far preoccupare di più sono le fibrillazioni interne alla Federazione bolognese. Con un rischio, su tutti: avere effetti sulle Regionali. Non è un caso che, lunedì, terminato il dibattito sul palco di piazza Lucio Dalla con Elly Schlein, Giuseppe Conte e gli esponenti di Avs, + Europa e Rifondazione, di fronte al menu partigiano del ristorante ’Bella ciao’, si siano incrociati la segretaria nazionale dem e il sindaco Matteo Lepore (presenti anche altri esponenti Pd). Poche parole, una decina di minuti, ma sufficienti per discutere, non tanto di ’fronte popolare’, ma di un altro tema sul tavolo: le divisioni del Pd bolognese. Non è un segreto che l’area Bonaccini, dopo le sconfitte di Castel Maggiore e Pianoro, e il ballottaggio (al veleno) di Casalecchio, abbia alzato i toni, chiedendo una resa dei conti. E, di fatto, un passo di lato della segretaria provinciale del Pd, Federica Mazzoni. A rendere ancora più ’calda’ la situazione, le parole della leader dem, "prive di alcuna autocritica" secondo la maggior parte del fronte Bonaccini, che in vista di mercoledì, giorno della Direzione provinciale dem, promette fuoco e fiamme.

Da qui, Schlein avrebbe chiesto conto della situazione, non nascondendo una certa irritazione anche in merito alla questione modenese dove l’area Schlein sarebbe stata penalizzata. Una discussione durata poco, ma i ben informati fanno sapere che il Nazareno vorrebbe concentrarsi sulle Regionali e non sulle divisioni interne. Il clima se a livello nazionale è di unità, nel partito bolognese resta agitato. Fonti dem riferiscono di telefonate, incontri segreti e pontieri fronte Lepore che tentano di appianare la frattura. E se i bonacciniani bolognesi vedono come exit strategy l’opzione Mazzoni in corsa come capolista alle Regionali, tra chi è vicino al sindaco si cerca una soluzione indolore senza "capri espiatori". Ma a fronte di tentativi di ricucitura, sotto traccia c’è anche chi prospetta un colpo di scena che andrebbe a scombinare il dualismo Michele de Pascale-Vincenzo Colla, i nomi dem più accreditati per il dopo Bonaccini. L’ipotesi potrebbe essere il briscolone dell’area Schlein: calare un terzo nome "innovativo" per le Regionali che rischierebbe di complicare la situazione. Fonti vicine al Nazareno, in realtà, gettano acqua sul fuoco, prevedendo per mercoledì di trovare "una sintesi, senza esagerati scompensi". Si vedrà. Di certo, l’obiettivo del Pd, è trovare una quadra sul candidato entro fine luglio-inizi agosto. Primo passo, la costruzione della coalizione. Per Mazzoni, dopo il campo largo fotografato sul palco dell’Anpi, la ricetta è chiara: "Solo uniti si vince. Abbiamo iniziato da Bologna a costruire un fronte popolare e antifascista per battere la destra con Schlein".

Sulla stessa linea il segretario regionale Pd, Luigi Tosiani, ma con una sfumatura in più: "Lavoriamo per costruire l’alternativa con tutte le forze che sono all’opposizione del governo e con cui abbiamo avviato un percorso che ci ha permesso di vincere le amministrative in Emilia-Romagna". Tradotto: vogliamo includere anche le forze riformiste, da Azione a Italia Viva, da Psi a Volt.