
Il tunnel della variante di valico (foto Schicchi)
Castiglione dei Pepoli (Bologna), 16 febbraio 2016 - La scena: l’acqua filtra dalla volta della galleria, per terra una pozza. GUARDA IL VIDEO
Nella piazzola a destra un’auto ferma, dietro il pickup della Gsa, la società ingaggiata per fare la guardia ai tunnel della variante di valico (di solito sono squadre antincendio). Corsia sud dell’A1 bis, domenica pomeriggio. Piove nella Manganaccia, che ha solo due mesi e dieci giorni di vita. Era il 5 dicembre, ricordate, quando le Autostrade aprirono al traffico i sei chilometri tra Aglio e Barberino del Mugello. Subito ribattezzata variantina, antipasto del raddoppio da Sasso Marconi sospirato per più di trent’anni e inaugurato dal premier Renzi all’antivigilia di Natale.
Le Autostrade spiegano: intervento ordinario, c’è una canaletta da cambiare. Il lavoro sarà programmato a brevissimo e verrà realizzato con una semplice chiusura di corsia. Com’è facilmente immaginabile, servono invece autorizzazioni più lunghe e complesse per intervenire sul torrente che scorre sopra il tunnel. Da completare, fra l’altro, l’esproprio di un terreno. L’impermeabilizzazione della Manganaccia era tra i capitoli del lotto 13, l’ultimo dell’A1 bis. Domenica pomeriggio il disagio dell’acqua è stato segnalato anche dalla polizia stradale, per chi gira in moto ad esempio potrebbe essere un problema. A una cert’ora il display elettronico invitava a moderare la velocità, 90 chilometri all’ora invece dei soliti 110. Sì perché nei tunnel della variante – novità non così conosciuta ancora dagli automobilisti – vale quel limite. Visto che le gallerie sono la metà del tracciato converrà farci l’abitudine da subito e spingere sul freno, scalando dai 130 consentiti fuori. A vegliare c’è il tutor, come avvisa il segnale luminoso che lo definisce «attivo» nel grande tunnel del valico. In altre parole, attenti alle multe.