RITA BARTOLOMEI
Cronaca

Roncobilaccio, "Non passa più nessuno, chiudo l'hotel fino a marzo"

Sulla Panoramica dopo un anno di variante di valico

Brunello Simoni, gestore dell'hotel Roncobilaccio

Roncobilaccio (Castiglione dei Pepoli), 27 dicembre 2016 - C'erano una volta le code (non solo a tratti), quelle che mettevano in fila l’Italia sull’Autosole Bologna-Firenze. Invece oggi, dopo un anno di variante, la parola più ripetuta a Roncobilaccio è un’altra, cassintegrazione. Scatterà dal primo gennaio per chi lavora all’autogrill, vale in entrambe le direzioni. All’est al bar erano in 17, sono rimasti in 12, nei prossimi mesi 4 si sposteranno a Badia – sulla Direttissima –, forse un dipendente andrà in pensione. «Per sette c’è lavoro», è la speranza.

Il distributore di benzina la notte dovrebbe diventare self service. L’hotel, sopra, riaprirà solo a marzo. Il ristorante chiuderà per un paio di mesi. All’ovest fanno i conti: erano in 30, sono rimasti in 10, prevedono altre riduzioni, qui il ristorante non c’è più. Sono giorni di vacanze e di spostamenti. Ma basta entrare al bar o rimanere in attesa davanti al distributore per convincersi che la statistica di Autostrade è proprio reale: da qui poco più di 2 spostamenti su 10. Tanti di quelli che si fermano per un caffè confessano: «Sono qui per colpa del navigatore, non è aggiornato». Ma chi ci lavora alla fine vuole sperare: «La gente tornerà, vedrete».

Brunello Simoni, 70 anni, toscano di Montecatini, gestore dell’hotel Roncobilaccio. Insegna gialla che svetta tra i monti dell’Appennino, Emilia che sa già di Toscana, cartolina degli automobilisti che percorrono l’Autosole Panoramica. Una volta si chiamava motel. Ride: «Ho perso clienti, per quella emme. L’ho capito dagli ungheresi di un’agenzia turistica, ormai eravamo amici. Mi confidarono che la gente si lamentava, pensavano fosse un albergo a ore. Non si sono più fermati». Lei però ha smontato la m e ha messo su l’h. «Ma non è bastato! Ormai da qui non passa quasi più nessuno. La Panoramica serve soprattutto alla gente del posto, poco altro davvero». Tutti sulla variante di valico, l’hanno chiamata Direttissima per dire che si va dritti e si arriva prima. «Senza esagerare, per noi è stato un crollo. Settanta per cento di affari in meno. Il costo dell’affitto supera l’incasso. Poco più di settemila euro dal primo dicembre. Quest’anno avevo 3 dipendenti, una volta erano 12. Allora riempivo gli alberghi di Castiglione». Così ha festeggiato il primo anno del raddoppio chiudendo l’hotel, stavolta per tutto l’inverno. Resta aperto il ristorante, altro gestore. «Cosa dovrei fare? Riaprirò a marzo per vedere se si muove qualcosa». Da qui è passato un pezzo di canzone italiana. Questo è stato il quartier generale dei Pooh. «E di Patty Pravo. C’era mia moglie Wilma, una ragazzina, serviva in sala». Poi è arrivato lei. «Sempre lavorato negli alberghi. A 12 anni ho cominciato come ascensorista a Montecatini. Ho tenuto Roncobilaccio dall’83 al 2011. Dopo è stato chiuso per i restauri». Quando è tornato, è arrivata la variante. «Veramente ero già qui da un po’. Chi s’immaginava quell’accelerata finale». In effetti: discussioni lunghe decenni poi di colpo il 23 dicembre 2015... «Renzi voleva aprire a tutti i costi». Oggi chi si ferma? «Gruppi di stranieri di passaggio. Austriaci, francesi, ungheresi... Coppiette? No, non arrivano più neanche quelle». (Saliamo in ascensore al sesto piano, vista sulla valle del Setta e del Bisenzio e soprattutto su una Panoramica quasi deserta, nonostante i giorni di feste e spostamenti). Arriverà la rinascita della vecchia Autosole? Sospiro profondo: «Ci credo poco. Comunque, il 20 andrò a Vienna, a una fiera turistica. Provo a contattare tutti i miei vecchi clienti». Allora ci crede. «Inutile sognare. La Panoramica è stata un’autostrada gloriosa. Ma d’ora in poi farà la supplente».