"Vandalismi come questo non fermeranno la nostra azione amministrativa". Il sindaco di Sasso Marconi Roberto Parmeggiani ieri mattina ha reso noto il raid vandalico che alcuni giorni fa ha preso di mira l’auto di servizio che lui usa abitualmente nello svolgimento della sua attività. Un’utilitaria bianca con lo stemma del Comune parcheggiata negli spazi del piazzale all’ingresso del borgo di Colle Ameno. Da poco meno di un mese infatti gli uffici comunali sono stati trasferiti in altri spazi provvisori per via del cantiere di ristrutturazione del municipio. Uno di questi è nel borgo settecentesco a poca distanza da Pontecchio, dove ci sono sedi espositive, residenze popolari, un’osteria ben frequentata e alcune botteghe d’arte e artigianato.
"Martedì mattina l’abbiamo trovata imbrattata di vernice azzurra, insieme ad alcuni cartelli segnaletici e informativi del comune", scrive il sindaco nel post sulla sua pagina istituzionale, a proposito dell’auto che reca sulle fiancate e sui vetri alcune strisciate di vernice spray di colore azzurro e anche una croce tracciata sullo stemma comunale impresso sulle due portiere anteriori. Vernice identica a quella utilizzata per imbrattare con simboli irriverenti i cartelli apposti lungo il camminamento e il deposito dei sacchi della raccolta differenziata. Oltre a questi beni di proprietà comunale, la stessa mano armata di vernice spray ha imbrattato anche tavoli e seggiole dell’osteria che la sera raduna l’arredo da giardino in metallo in un deposito provvisorio.
"Un gesto vandalico grave che, oltre a provocare un ingente danno soprattutto all’automobile, è chiaramente diretto verso l’amministrazione comunale", sostiene Parmeggiani, che venerdì è stato duramente contestato dalle forze politiche di opposizione per un post nel quale ha attaccato direttamente il presidente del Senato Ignazio La Russa definito ‘fascista’ e ‘fedele alla memoria di Mussolini’. Una presa di posizione condannata prima di tutto da Marta Evangelisti, capogruppo in consiglio regionale di Fratelli d’Italia e responsabile montagna, che ha chiesto le scuse del sindaco e le sue dimissioni dalla carica di primo cittadino. Una polemica che per ragioni temporali non può essere collegata con i vandalismi. Lo stesso Parmeggiani infatti parla di "un atto isolato che amareggia, uno sfregio verso l’istituzione pubblica che offende l’intera comunità cittadina per il quale abbiamo sporto denuncia e che certamente non ferma la nostra azione amministrativa".
g. m.