di Francesco Zuppiroli
È corsa all’oro ‘verde’. E l’Ausl tiene il passo della valanga di prenotazioni innescata dall’effetto Green Pass, rispondendo ai 4.900 prenotati solo ieri con oltre 15mila posti aggiuntivi in agenda. Il tutto pur dovendo fare i conti con la "dolorosa" (così il direttore generale Paolo Bordon) sospensione dei primi due medici di famiglia, perché ancora contrari al vaccino. In un concerto di sforzi con la Regione per raccogliere nuove dosi di siero atte ad assecondare le nuove necessità, l’Ausl ha infatti messo in agenda 15.448 posti per la vaccinazione – suddivisi in 6.422 in Fiera e novemila nei distretti – a partire da mercoledì 26 luglio, con prenotazione possibile già da oggi.
Covid 24 luglio 2021 Emilia Romagna, il bollettino di oggi. Dati e contagi
Non si fa trovare impreparata insomma l’Azienda sanitaria dinanzi al ‘boom’ di prenotazioni arrivate a pioggia già a partire dall’annuncio dell’obbligatorietà del Green Pass da parte del presidente francese, Macron. Per effetto indiretto, i fatti d’Oltralpe dal 12 luglio in poi hanno spinto un andamento di prenotazioni allora stagnante – attorno alle 200-300 richieste al giorno – verso un’impennata che negli ultimi giorni si attesta sui 3.5004.000 prenotati quotidiani, con un picco registrato alle 13 di ieri, quando in mezza giornata si è arrivati a 3.541. Questo lo scenario delineato dai vertici dell’Ausl Bordon, che cristallizza bene l’effetto innescato all’indomani dell’annuncio governativo sull’obbligatorietà del Green Pass per accedere a determinati luoghi e attività.
Una scelta che a Bologna ha accelerato un processo di risalita dell’adesione alla campagna vaccinale, registrato dall’Ausl nel periodo in cui si erano fermate le prenotazioni per la fascia 20-59 anni. In pochi giorni infatti l’Azienda ha registrato una risposta "ottima", come l’ha definita il direttore generale Bordon, riportando anche fra i giovanissimi un trend di crescita, con 4.324 prenotazioni da parte degli under19. Al momento, sul territorio di competenza dell’Ausl, i dati parlano di un 66% di popolazione già vaccinato con almeno una dose e di un 51% che ha completato l’intero iter. Numeri complessivi che scorporati per fasce d’età rivelano fra gli over60 un 87,3% di vaccinati con almeno una dose, seguiti dal 69% della fascia 40-59 anni e dal 38,3% di chi ha tra i 12 e i 39 anni. Proprio sui giovanissimi in età scolare ora si pone la massima attenzione da parte dell’azienda sanitaria, pur rincuorata da un’adesione che fra prima dose e nuove, recenti prenotazioni, interessa il 56% di ragazze e ragazzi fra i 15 e i 19 anni e il 42% di quelli dai 12 ai 14 anni. "Ma dobbiamo fare di più in vista della ripresa della scuola", garantisce Bordon, annunciando anche un accordo con i pediatri di libera scelta nel sensibilizzare le famiglie alla vaccinazione dei propri figli.
Con l’81% del personale scolastico già vaccinato e con ulteriori ottomila persone over60 che, anticipando il richiamo AstraZeneca, hanno completato il ciclo, l’obiettivo prefissato dall’Ausl di arrivare al 17 settembre con il 70-80% della popolazione bolognese vaccinata sembra più vicino. Resta tuttavia una sacca di resistenza al vaccino, con 51 unità fra medici, psicologi e personale sanitario dell’Azienda che ancora non hanno fissato un appuntamento. Fra questi sono compresi la decina di infermieri già sospesi (tre dei quali hanno però rivisto la propria posizione e hanno prenotato la dose), e i primi due medici di medicina generale del territorio, per cui ieri il direttore generale Bordon ha firmato la sospensione dall’incarico. I due medici, entrambi massimalisti, hanno l’ambulatorio uno a Bologna e l’altro in periferia.