Bologna, 31 maggio 2021 - Giugno sarà un mese fondamentale per le vaccinazioni. Si punta all’apertura delle somministrazioni per tutte le fasce d’età e anche all’avvio dell’attività negli hub aziendali. "Se abbiamo le scorte? Al momento prevediamo di fare nel mese 200mila vaccinazioni e siamo coperti per i cinquantenni e quarantenni: queste due fasce d’età avranno almeno una dose entro il 30 giugno – risponde Paolo Bordon, direttore generale dell’Ausl –. Si tratta di una popolazione di 80mila persone, con un’adesione stimata dell’80%. Per essere precisi, entro il 19 finiremo tutti i cinquantenni, mentre chi, tra i 50-54enni ha prenotato dal proprio medico, potrà anche iniziare dal 5".
Covid, il bollettino in Emilia Romagna di oggi
Prenotazione vaccino per chi ha meno di 40 anni: come fare in Emilia Romagna E già bussano alla porta anche i trentenni. "Se arrivano più dosi noi riusciremo ad aprire anche altre agende. Il problema non è dare l’appuntamento, ma dire quando posso vaccinare una persona", assicura il manager.
Riflettori accesi sugli hub aziendali. "Ne sono previsti cinque nell’area metropolitana – spiega Bordon – Oltre a un’azienda del gruppo Coesia, all’Ima di Ozzano, all’Unisalute di San Lazzaro (del gruppo Unipol), si sono fatti avanti anche il gruppo Bonfiglioli di Calderara e la Lamborghini di Sant’Agata Bolognese. La prima ad aprire sarà, giovedì, Unisalute a San Lazzaro. Domani (oggi, ndr) durante l’incontro con la Regione, sapremo se i vaccini da consegnare agli hub, circa 500 al giorno per ognuno, siano in più, come auspichiamo".
Sull’organizzazione, il direttore generale aggiunge che "i centri andranno avanti con personale proprio, mentre noi facciamo formazione per il sistema informatico. Poi, una volta che avranno vaccinato i loro dipendenti, vedremo se potranno aprire anche ai familiari. Potrebbe accadere, dal momento che presto non ci saranno più le fasce d’età. Poi, se avranno ancora spazio, noi potremo inviare altri cittadini occupandoci direttamente della gestione delle agende". Per Sonia Bonfiglioli, presidente del Gruppo Bonfiglioli, "aprire un hub vaccinale ha un valore sociale, ossia dare la possibilità di vaccinarsi anche ad altre persone oltre ai dipendenti, per accelerare la campagna. Noi abbiamo indicato un capannone che è a circa due chilometri dallo stabilimento nuovo di Evo. Ma se siamo stati scelti, lo sapremo solo domani dalla delibera regionale".