REDAZIONE BOLOGNA

Uno Bianca, il ricordo di Pasqui e Pedini

Oggi, nel giorno del 34° anniversario del duplice assassinio, la commemorazione delle vittime della banda dei fratelli Savi

Oggi, nel giorno del 34° anniversario del duplice assassinio, la commemorazione delle vittime della banda dei fratelli Savi

Oggi, nel giorno del 34° anniversario del duplice assassinio, la commemorazione delle vittime della banda dei fratelli Savi

In ricordo di Luigi Pasqui e Paride Pedini, assassinati a Castel Maggiore il 27 dicembre 1990 dalla banda della Uno bianca. Oggi ritrovo alle 10 al monumento alle vittime in via Resistenza (nella frazione di Trebbo di Reno). Intervengono l’amministrazione comunale con il sindaco Luca Vignoli e l’associazione dei familiari delle vittime con il presidente Alberto Capolungo. A seguire trasferimento in via dell’Artigiano per omaggio alla lapide commemorativa di Paride Pedini; quindi in via Galliera - fronte Villa Zarri - per omaggio alla lapide commemorativa di Luigi Pasqui.

"L’omaggio alla memoria di Luigi Pasqui e Paride Pedini – spiega in una nota il Comune che nello scorso settembre aveva organizzato una staffetta sempre a ricordo delle vittime- , vittime della "banda della uno bianca", si tiene nel 34esimo anniversario della scomparsa, sui luoghi dove il 27 dicembre 1990 i due cittadini di Castel Maggiore furono assassinati: nella stazione di servizio sulla Provinciale Galliera, dove Luigi Pasqui fu freddato al termine di una rapina; e a Trebbo di Reno, davanti all’abitazione di Pedini, sfortunato testimone del cambio di vettura da parte dei banditi. Oltre a Pasqui e Pedini - si legge ancora -, si devono ricordare Umberto Erriu e Cataldo Stasi, giovani carabinieri in servizio nella locale stazione dell’Arma, trucidati in un agguato teso la notte del 20 aprile 1988".

La banda della Uno bianca fu una organizzazione criminale, composta da poliziotti, che in Emilia Romagna e Marche tra il 1987 e il 1994, commise 103 crimini (soprattutto rapine a mano armata), provocando la morte di 24 persone e il ferimento di altre 114. Il nome della banda deriva dal fatto che in molte delle loro azioni, i malviventi utilizzavano una automobile Fiat Uno di colore bianca bianco.

La sera del 21 novembre 1994, mentre era in servizio, venne arrestato l’assistente capo di polizia Roberto Savi. Tre giorni dopo, in un Autogrill del tratto autostradale Udine - Tarvisio a 27 chilometri dal confine con l’Austria, venne catturato il fratello Fabio mentre era in compagnia della giovane amante Eva Edit Mikula. In seguito, vennero arrestati dalla polizia anche gli altri membri della banda: gli agenti scelti l’agente Alberto Savi, Luca Vallicelli, Pietro Gugliotta e il vice sovrintendente Marino Occhipinti.

p. l. t.