Bolgna, 14 novembre 2028 – Avanti con la sede dell’Università delle Nazioni Unite e, a inizio luglio, arriverà il G7 per la parte dedicata all’innovazione. Il Tecnopolo di Bologna è sempre più il cardine dello sviluppo della Data Valley regionale.
Lo ha spiegato il presidente Stefano Bonaccini, in Giappone con la missione della Regione, al rettore dell’Università delle Nazioni Unite di Tokyo, Tshilidzi Marwala. "Siamo emozionati dalla possibilità di aprire una sede a Bologna" ha detto il rettore. La capitale giapponese è capofila dell’ente che conta 13 sedi in tutto il mondo.
La quattordicesima, prima dell’area mediterranea, sarà a Bologna, svolgerà ricerca sull’intelligenza artificiale e, nelle intenzioni, sarà anche un avamposto rivolto al sud del mondo. Dopo l’annuncio ufficiale di giugno, con la presenza a Bologna di Marwala e del ministro dell’Università Anna Maria Bernini, la missione dell’Emilia-Romagna in Asia è stata l’occasione per fare altri passi avanti.
Oltre a Bonaccini erano presenti gli assessori allo Sviluppo Economico Vincenzo Colla, all’Agricoltura, Alessio Mammi e il presidente del Cineca (ed ex rettore), Francesco Ubertini, delegati delle università e altri componenti della missione. Nell’incontro c’è stato il via libera, informale, alla bozza del documento che definisce l’intesa fra le parti. Ora il governo deve completare la definizione degli aspetti tecnici dell’accordo.
L’obiettivo è aprire la sede bolognese nel 2025, nell’area del Tecnopolo all’ex Manifattura tabacchi. Avrà l’Università di Bologna come partner istituzionale e sarà dedicata al tema ‘Big data e intelligenza artificiale per la gestione del cambiamento dell’habitat umano’, utilizzando il supercomputer Leonardo del Cineca, quarto al mondo per potenza di calcolo. Aspetto particolarmente interessante per Marwala: "Credo che offra prospettive interessanti per varie agenzie dell’Onu – ha detto –, penso si possa creare una piattaforma di simulazione che possa operare non solo per quanto riguarda il cambiamento climatico. Si dovrà lavorare su come sfruttare il bene che può derivare dall’intelligenza artificiale, ma anche come limitarne i possibili pericoli". Le Università delle nazioni unite sono innanzitutto enti di ricerca, ma svolgono anche corsi di formazione, corsi di laurea magistrale e dottorati in collaborazione con altre università.
Il progetto per la sede di Bologna è di procedere con l’avvio della ricerca nel 2025 e poi ospitare dei corsi di laurea. Il governo investirà 40 milioni e assieme alla Regione ne stanzierà 2,5 all’anno per dieci anni. Un ruolo fondamentale nello sviluppo della Data Valley lo svolgeranno anche gli eventi, oltre all’arrivo del G7, c’è l’ipotesi di ospitare al Tecnopolo anche un evento di livello internazionale sull’intelligenza artificiale in primavera. "È un progetto che ci riempie di orgoglio. Così si rafforza il ruolo della Data Valley dell’Emilia-Romagna, quale piattaforma internazionale nel campo della ricerca e dell’innovazione. Abbiamo deciso di investire su questi temi" ha dichiarato il governatore Bonaccini.
Patrick Colgan