di Nicoletta Tempera
Non per i soldi, ma per il ‘potere’. Quello che porta a commettere violenze e soprusi solo per affermare il proprio predominio, che porta a filmare ogni bravata solo per poterla postare sui social. Due euro in più appena in tasca, ma terrorizzare due undicenni non ha prezzo. Minacciandoli e rapinandoli, del poco o niente che due bambini possono avere addosso. Hanno quattordici e quindici anni i due bulli identificati e denunciati dai carabinieri della stazione di San Pietro in Casale. I due adolescenti devono rispondere di rapina in concorso e i fatti risalgono allo scorso 20 maggio.
Stando a quanto ricostruito dai militari dell’Arma della compagnia di San Giovanni in Persiceto, a cui la mamma di uno dei due undicenni si è rivolta subito dopo l’episodio, tutto sarebbe accaduto al parco della Carrucola, dove i due bambini erano andati a giocare nel pomeriggio. Mentre si trovavano nel giardino comunale, i due giovanissimi sono stati avvicinati dai due ragazzini, di una manciata di anni più grandi, che conoscevano di vista e che da veri bulli da due soldi, minacciando di picchiarli, li avevano costretti a svuotare le tasche e si erano impossessati del contenuto. Pochi spiccioli, neppure due euro, che però erano bastati a soddisfare la voglia di rivalsa dei due più grandi, che ottenuto ciò che volevano erano scappati via, in direzione della stazione, lasciando in lacrime le vittime. Facile come rubare le caramelle a un bambino, come si dice.
Gli undicenni, una volta tornati a casa, molto spaventati, ma fortunatamente incolumi, hanno subito riferito ai genitori quanto accaduto, descrivendo anche gli aggressori, uno dei quali, da vero ‘maranza’, per usare il lessico adolescenziale, indossava una borsa griffata.
Raccolta la descrizione accurata fornita dalle giovanissime vittime dei bulli e dei fatti accaduti, i carabinieri della stazione di Castel San Pietro hanno avviato immediatamente le indagini, partendo dall’analisi delle immagini riprese dagli impianti di sorveglianza pubblica installati nel parco e nella zona della vicina stazione, dove i due bulli erano stati visti dirigersi dopo la rapina. Grazie ai video, che avevano immortalato parte della scena, i militari dell’Arma sono riusciti a risalire all’identità dei presunti autori del reato, entrambi di seconda generazione, residenti in zona, che sono stati dunque denunciati per la rapina in concorso.
Non si tratta certo di un fatto isolato: l’asticella della devianza giovanile in città e provincia si va alzando ogni giorno di più. Dalle baby gang che rapinano e aggrediscono i coetanei, come quella individuata lo scorso anno dai carabinieri della stazione Corticella, ai gruppi più violenti e strutturati, già inseriti in contesti di microcriminalità. Fino ai cani sciolti, che a 15 o 16 anni, in tasca, invece delle gomme da masticare, hanno il coltello. E non esitano a usarlo appena trovano l’occasione.