
"Un’avventura difficile E non puoi mai mollare"
Barbara è un’altra dei caregiver che, quotidianamente, assiste un familiare: prima la madre affetta da demenza senile poi il padre, colpito dall’Alzheimer. Quando le si chiede cosa significa essere un caregiver risponde: "Un’avventura difficilissima, vuol dire diventare ancora più forti nella vita. Mettere insieme il lavoro, la propria famiglia con un compiti che, sullo sfondo, diventa il principale perché nel mio caso si è trattato di due genitori, prima la mamma, poi il papà. Ed è qualcosa che ti impegna 24 ore su 24 perché anche se non vivo con lui c’è tutta la gestione delle badanti che ti comunicano, giustamente, tutto. E’ una nuova dimensione di vita, ho cercato di metterci tutta la mia razionalità e la mia capacità organizzativa poi i conti con le emozioni li fai dentro di te, perché hai di fronte una malattia terribile che riguardano le persone che ti hanno cresciuta. E’ molto pesante, però lo fai".
Per quanto riguarda una richiesta di aiuto, Barbara sottolinea di "avere trovato molto. Ma bisogna che tutti abbiano ben presente che su questo aspetto non si può perdere un euro, che le fragilità trovino uno spazio che non sia barattabile con niente altro nella società. Una cosa molto utile sarebbe che mio padre potesse fare certi esami a domicilio. Mentre io sento ad esempio il bisogno di un colloquio, di un confronto di tipo psicologico, di esprimere i disagi: queste malattie hanno diversi step che vanno affrontati con professionisti. Perché le tue energie finiscono, in certi momenti crolli, ma non puoi pensare di mollare perché non te lo puoi permettere".
m.ras.