NICOLETTA BARBERINI MENGOLI
Cronaca

Una vita nel Piccolo Coro: gli ex bambini ricordano

Francesca Bernardi presenta il libro ’In fila per sei col resto di due’ al Circolo Ufficiali

Francesca Bernardi presenta il libro ’In fila per sei col resto di due’ al Circolo Ufficiali

Francesca Bernardi presenta il libro ’In fila per sei col resto di due’ al Circolo Ufficiali

Nel 1976 Francesca Bernardi, a nemmeno 4 anni, vince lo Zecchino d’Oro con ‘La teresina’. Fino al 1984 resta del Piccolo Coro di Mariele Ventre. Il destino la riporta all’Antoniano, a distanza di 30 anni, questa volta come mamma di due coristi. Decide di raccogliere centinaia di testimonianze degli ex bambini per trasferirle sul suo blog. Oggi, quei ricordi diventano un libro, ‘In fila per sei col resto di due. Testimonianze musicali dal mondo dello Zecchino d’Oro e del Piccolo Coro’ (Format Edizioni, prefazione del regista Pupi Avati). Bernardi presenta il volume oggi alle 17,30 al Circolo dell’Esercito (via Marsala 12) assieme a Cinzia Demi, saggista e autrice, e al critico musicale Lucio Mazzi. All’evento partecipa anche il Coro Vecchioni di Mariele, formato dagli ex solisti attivi tra gli anni Sessanta e Novanta.

Bernardi, che effetto le ha fatto rivivere la sua infanzia mentre raccoglieva le testimonianze?

"La difficoltà più grande è stata tenere fuori l’emotività. Per me il Piccolo Coro era Mariele, ogni ricordo è legato a lei, alle sue facce buffe e ai suoi insegnamenti".

Ha trovato qualche aspetto inedito di Mariele raccogliendo le testimonianze?

"Gian Marco Gualandi (autore de Le tagliatelle di nonna Pina) ha raccontato di aver iniziato a suonare il pianoforte grazie a lei, che dava lezioni private. Non amava il piano, ma il modo che aveva Mariele di insegnare".

Il primo ricordo che le torna alla mente?

"I suoi occhi e il suo sorriso, estremamente espressivi. Per me era diventata quasi una parente. Abbiamo passato insieme due ore, tutti i giorni, per nove anni".

Un pregio e un difetto?

"Rispettava l’intelligenza dei bambini, ci spiegava esercizi molto difficili e riusciva a renderli semplici, per noi così piccoli. Ma era molto esigente e rigorosa. Un difetto? Il suo essere inflessibile".

Com’è cambiata l’educazione musicale nel tempo?

"Il libro vuol essere un modo per far capire a chi ha a che fare con i bambini che lo Zecchino d’Oro è un patrimonio sociale e culturale. Oggi c’è tanta ‘maleducazione’ musicale e mi domando se la manifestazione sia ancora un punto di riferimento nell’educazione all’ascolto. I miei ricordi più belli sono legati a canzoni come Il Cantico delle creature, eseguito da bambini, in latino. Oggi si ascolta e canta la trap: c’è un grande appiattimento". Informazioni e prenotazioni: 3409809844.

Amalia Apicella