Una panchina rossa nel cortile della scuola e una borsa di studio nel nome di Chiara Gualzetti per diffondere la cultura del rispetto e del contrasto alla violenza di genere. Con queste due iniziative venerdì della settimana prossima, 24 novembre, l’istituto alberghiero Veronelli di Casalecchio ha promosso l’evento solidale curato dai genitori degli ottocento studenti della scuola che a Crespellano di Valsamoggia ha la sua sede succursale. Plesso che due anni fa frequentava anche Chiara Gualzetti, la quindicenne di Monteveglio uccisa il 27 giugno 2021 da Andrea Iavarone, all’epoca sedicenne, ora in carcere dove sta scontando la pena di 16 anni e quattro mesi di reclusione per il reato di omicidio pluriaggravato dalla premeditazione, dai futili motivi e dalla minore età della vittima. "Chiara quest’anno sarebbe stata in quinta, e proprio nella sede di Casalecchio, dove con la prof Staglianò avrebbe portato a termine il suo indirizzo preferito, quello di accoglienza – commenta il papà Vincenzo –. E’ una gran cosa questa borsa di studio in memoria di Chiara. Sono grato alla dirigente scolastica e ai genitori che con questo gesto ricordano mia figlia, ma anche le tante vittime come lei. A cominciare da Giulia Cecchettin, anche lei uccisa in circostanze simili che mi fanno rivivere i giorni di due anni fa. E mi fanno essere vicino, solidale con la sua famiglia, i suoi genitori. So che cosa si prova, vivo il loro dramma come se fosse il mio". La dirigente scolastica Rosalba De Vivo spiega che insieme all’installazione di una panchina rossa ha appoggiato con convinzione l’iniziativa dei genitori che venerdì dalle 18 alle 19,30 offriranno un aperitivo solidale aperto a tutta la cittadinanza.
"Il ricavato dell’evento, curato dai genitori della scuola in particolare dai rappresentati di istituto, Francesca Lorenzini e Ornella Berardini, verrà tutto impiegato in azioni, come la borsa di studio Gualzetti, volte alla prevenzione della violenza contro le donne, realizzate all’interno dell’alberghiero per favorire i percorsi delle nostre studentesse e all’esterno, a sostegno di associazioni o enti che si occupano di contrastare il fenomeno".
g. m.