GIOVANNI DI CAPRIO
Cronaca

Una Liberazione poco sobria. Lancio di uova e vessillo Ue al rogo. Imbrattate le strade del centro

Oltre 2.000 persone al corteo di antagonisti e centri sociali. Incappucciati i responsabili dei vandalismi. Le opposizioni: "Ancora una volta la manifestazione di piazza è l’occasione per danneggiare la città".

Oltre 2.000 persone al corteo di antagonisti e centri sociali. Incappucciati i responsabili dei vandalismi. Le opposizioni: "Ancora una volta la manifestazione di piazza è l’occasione per danneggiare la città".

Oltre 2.000 persone al corteo di antagonisti e centri sociali. Incappucciati i responsabili dei vandalismi. Le opposizioni: "Ancora una volta la manifestazione di piazza è l’occasione per danneggiare la città".

Uova scagliate sul Provveditorato, scritte contro le forze dell’ordine sui muri della città e la bandiera dell’Europa bruciata. Questi i risultati del corteo "contro tutti i fascismi, il riarmo, la guerra e le crisi", guidato da Potere al Popolo e altri movimenti, collettivi e partiti di sinistra, nell’ambito delle celebrazioni dell’80esimo anniversario della Liberazione. Oltre duemila le persone partite alle 11 da piazza dell’Unità in direzione Porta Sant’Isaia. Nonostante la ‘sobrietà’ richiesta dal governo, alcuni manifestanti incappucciati hanno disatteso l’invito, deturpando i muri di via Mascarella, via Petroni e Strada Maggiore e vergando scritte contro le forze dell’ordine: "Acab", "No ddl sicurezza", "Ramy vive". Queste alcune delle frasi comparse in zona universitaria.

Presenti anche cartelli dove la premier Giorgia Meloni e il ministro Matteo Salvini erano ritenuti "responsabili del genocidio di Gaza". Durante la camminata non è mancato il ‘classico’ Bella Ciao: "Il 25 aprile non è un anniversario da cartolina, è un grido che si alza forte ogni giorno che la violenza del potere si scaglia contro chi lotta", rivendicano i presenti alla manifestazione. Durante il corteo altri soggetti si sono fermati davanti al Provveditorato degli studi in via De’ Castagnoli, dove sono state lanciate uova colorate, inveendo nei confronti del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, bersaglio anche di scritte offensive. In via Sant’Isaia è stata bruciata la bandiera dell’Europa.

"Come al solito questo giorno diventa, per alcuni, una scusa per devastare Bologna e creare disagi ai cittadini. Perché Lepore sta sempre in silenzio?", dice Stefano Cavedagna, eurodeputato di FdI. "Brutte immagini, offese gravissime, è inaccettabile che le vie della città vengano sfregiate in questo modo", aggiunge il consigliere regionale di FdI Francesco Sassone. Rincara la dose la capogruppo dei meloniani in Regione, Marta Evangelisti: "Ancora una volta la manifestazione di piazza è diventata l’occasione per compiere danneggiamenti alla città", sottolinea. La capogruppo in Comune di FdI, Francesca Scarano, è categorica: "L’arroganza con cui ogni volta le solite sigle antagoniste sfilano per la città è inaccettabile". Infine, la Lega: "La condanna sia unanime. Il 25 aprile è un’occasione di festa per tutti, non una scusa per alcuni per compiere crimini di varia natura", dice il capogruppo in Comune Matteo Di Benedetto.

Giovanni Di Caprio