Mengoli
Il Futurismo è stato un movimento letterario, culturale e artistico, considerato il movimento d’avanguardia italiano più importante del XX secolo. Una delle informazioni che compare sui libri d’arte è che il Futurismo sia nato il 20 febbraio del 1909, quando sul giornale parigino Le Figaro comparve la pubblicazione del Manifesto del movimento fondato dallo scrittore Tommaso Filippo Marinetti. Notizia errata, ma da interpretare correttamente, perché il 5 febbraio 1909, quindi 15 giorni prima di Le Figaro, sulle colonne della Gazzetta dell’Emilia, edita a Bologna, era apparsa la stessa pubblicazione, che ne determinò la nascita. Però l’ufficialità del Manifesto e di tale movimento provocatorio, si devono a Le Figaro che, con la sua grande risonanza europea seppe fare esplodere la notizia. Bologna d’altra parte, in quegli anni, ferveva di energie, vedi le scoperte di Guglielmo Marconi, ed era al centro dell’attenzione. Infatti la sua carica di fermenti, anche artistici, fece sì che nel 1914 nei sotterranei dell’Hotel Baglioni, ora Majestic, venisse allestita una mostra di quadri degli artisti emiliani e bolognesi vicini al Futurismo. La notte tra il 20 e il 21 marzo 1914, oltre 500 visitatori si accalcarono per vedere le opere, tra gli altri, di Giorgio Morandi, Osvaldo Licini, Mario Bacchelli, Severo Pozzati detto Sepo e Giacomo Vespignani. Lo scontro ideologico tra le vecchie idee e quelle nuovissime di rottura col passato, dove gli artisti futuristi si mettevano in contrasto e a confronto con un pubblico ostile, comporterà dei seri disordini, tanto che la situazione degenerò al punto che Marinetti e il suo gruppo vennero inseguiti dalla folla sino al Caffè San Pietro di via Indipendenza. Anche il Carlino darà grande rilievo a questo avvenimento che segnò una ribellione agli antichi schemi e che anticiperà le irriverenti e provocatorie performance future. La mostra venne chiusa, e quindi durò solo una notte. Eccezionale come fatto, ma non per gli imprevedibili Futuristi.