Dopo aver passeggiato in 3D nella Bononia romana e in quella medievale, ora in via Zamboni 7, ai piedi delle Due Torri, è possibile immergersi con la realtà virtuale nella vita di Tutankhamon, tornando indietro nel tempo di 3.365 anni. Il faraone, infatti, è nato nel 1341 avanti Cristo e grazie ai progetti Tutankhamon daily life e Tutankhamon death and rebirth realizzati dalla Macchina del Tempo, si può vivere un’esperienza a tu per tu col sovrano egizio. Bastano una poltrona, un visore, il joypad e la magia è servita.
"La ricostruzione della quotidianità di Tutankhamon permette di comprenderne in prima persona aspetti umani, generalmente in secondo piano rispetto alla scoperta della sua sontuosa tomba – spiega Massimo Sinigaglia, fondatore e proprietario de La Macchina del Tempo, insieme a Silvia Tugnoli –. Viene presentato uno spaccato accurato della vita di corte, contrapposta all’attività meno sfarzosa del laboratorio artigianale reale. Nella prima parte ci si aggira nella sala del trono assistendo alle udienze del faraone, trasferendosi poi in quella dei divertimenti, in cui Tutankhamon e i suoi dignitari si intrattenevano con musicisti e ballerine, passeggiando anche in rigogliosi giardini. Nella seconda parte si riscopre il faticoso lavoro degli artigiani reali, pittori, scultori e scalpellini per la creazione del corredo funerario con gli stessi oggetti artistici che verranno ritrovati nella tomba più di tre millenni dopo. Nell’ultima parte si esplora la tomba, inizialmente predisposta per il faraone, coi pittori all’opera sugli affreschi, ma che verrà utilizzata da Ay, il suo successore".
A La Macchina del Tempo operano tre multimedia designer e programmatori con la consulenza di un responsabile scientifico esperto a seconda della materia. Il fatturato dal 2018 a oggi per realizzare 12 esperienze di realtà virtuale (tra arte, scienza e letteratura) è stato di oltre 1,3 milioni di euro con investimenti in ricerca e sviluppo software superiori a 650mila euro e in hardware di 120mila euro. Oltre agli autofinanziamenti, la struttura (fruita soprattutto da scolaresche e turisti) ha contato su 30mila euro di contributi pubblici e 250mila euro di prestiti da bandi. Oltre al tour egizio la società – che ha realizzato lavori anche a Las Vegas e Chicago – sta lanciando nuove esperienze sulla Virtual art generation, facendo entrare lo spettatore nelle opere d’arte.
"L’esplorazione all’interno di capolavori come La classe di danza di Degas e Relatività di Escher, permette al visitatore di aggirarsi nella ricostruzione dei quadri cogliendo da vicino i particolari – prosegue Sinigaglia –. Nell’opera impressionista che si vede in città si cammina tra ballerine, perfettamente riprodotte in stile pittorico. La seconda ricostruzione virtuale si ispira liberamente all’incisione di Escher mantenendone i paradossi geometrici, ma con cambiamenti nell’ambientazione e personaggi, consentendo al visitatore la possibilità di ribaltare i muri cambiando di prospettiva".
Nei prossimi mesi ci saranno altri esordi a livello nazionale per la realtà virtuale, conclude Sinigaglia: "Verrà lanciato un viaggio all’interno del corpo umano e un percorso sul Titanic prima del naufragio. Essendo ogni esperienza la prima nel suo genere in Italia, ci sono rischi ed errori da gestire. Poi dobbiamo sempre trovare un equilibrio economico con le sole nostre forze, non essendo riusciti a stabilire partnership stabili o collaborazioni con istituzioni locali".