MARCO BEGHELLI
Cronaca

Un ‘Pipistrello’ che fatica a imporsi

Non convincono alcune scelte della regia, ma la direzione orchestrale di Yankevych è pulita e frizzante

Un ‘Pipistrello’ che fatica a imporsi

Un ‘Pipistrello’ che fatica a imporsi

Il Comunale chiude la stagione lirica 2023 affidandosi all’operetta, genere confacente alle festività di fine anno. La più nobile e musicalmente elegante delle operette viennesi, ’Il pipistrello’ di Johann Strauss jr. (in scena fino al 30 dicembre), ha tuttavia faticato a imporsi l’altra sera, davanti a un pubblico accorso peraltro poco numeroso. Le cause sono in parte le stesse che quasi sempre raffrenano il successo di simili proposte nei teatri d’opera, in un Paese come il nostro dove pure ancora 100 anni fa l’operetta (tedesca, francese e anche italiana) era vitalissima. I cantanti d’opera non sono infatti perlopiù educati a gestire i dialoghi parlati, che pure costituiscono l’anima della recitazione in questo genere teatrale: usi a lasciarsi guidare da ritmi e intonazioni prestabiliti nella musica, si scoprono impacciati a gestire la parola nuda e cruda; se poi si propone ’Il pipistrello’ in traduzione italiana ma con un cast parzialmente straniero, l’innaturalezza generale della recitazione aumenta.

L’altro problema lo aggiungono i registi, se non credono fino in fondo alle potenzialità del testo, ’sporcandolo’ con elementi estranei. Cesare Lievi ha appesantito il primo atto con il trito artificio del ‘teatro nel teatro’ ("quousque tandem?"), mettendo – chissà perché – agli angoli del palcoscenico quattro mimi in abito da tecnici maldestri addetti al maneggio dei riflettori; non sapendo poi come utilizzarli nel secondo atto, li ha riconvertiti in camerieri che – chissà perché – con la stessa tuta da lavoro servivano gli invitati di una festa sciccosa atteggiandosi alla Ridolini. Peccato, perché la direzione orchestrale di Sasha Yankevych era invece pulita e frizzante, e l’ouverture a sipario chiuso faceva presupporre ben altri esiti collettivi, mentre il momento scenicamente più professionale è parso il breve apporto offerto dagli allievi della Accademia di Musical BSMT per le danze inserite nel secondo atto.