"È per me un grande onore". Marco Pollastri accoglie di buon grado la nomina a presidente dell’Osservatorio e si prepara alle nuove sfide. "Devo ringraziare anche il Centro Antartide. Il riconoscimento da parte dell’assessora Priolo poi mi fa molto piacere e allo stesso tempo mi riempie di responsabilità per la delicatezza del tema. L’obiettivo è far lavorare in sinergia regionale e locale, fare rete".
Qual è il primo passo ora? "Costruire una cultura della sicurezza stradale, della consapevolezza e del rispetto, lavorando con ogni fascia di età, dai piccoli agli adulti. Puntare al rispetto delle regole, dato che tra le prime cause di incidenti resta la distrazione alla guida, ad esempio per l’uso dei cellulari. E subito dopo c’è la velocità. Massima attenzione poi alle categorie più fragili e vulnerabili, come i pedoni e – fra loro - gli over 65: oltre il 50 per cento dei pedoni investiti, purtroppo anche con esito mortale, ha più di 65 anni".
Quanto lavoro c’è da fare ancora? "Bisogna far diventare l’educazione alla sicurezza stradale un tema trasversale. Basta pensare al settore lavoro: spesso infatti si tratta di incidenti in itinere (come il 65enne che tornava dal lavoro sulla Persicetana) o che colpiscono chi lavora su strada (come l’operaio morto sull’A14)".
La città 30 funziona? "È il modello da seguire e da esportare. Lo dice l’Onu, e ce lo insegna l’esperienza".
Ma i veicoli rallentano anche per i tanti cantieri in città. "Qualunque sia la causa del rallentamento, è comunque la dimostrazione che intervenire sulla velocità è fondamentale. Dobbiamo ripensare le nostre città, decidere come vogliamo viverle. Lavoro da anni con anziani che non escono di casa per il terrore di incidenti stradali, dobbiamo ricostruire il tema città tramite la riduzione della velocità, che garantisca di sentirsi più al sicuro".
E il nuovo codice della strada? "Bene le regole rigide e i controlli, ma da soli non sono sufficienti: mi sarebbe piaciuto che si potenziasse l’educazione alla sicurezza stradale, specie nelle scuole. E ci sono storture evidenti, come l’aumento di cilindrata per i neopatentati".
Chiara Gabrielli