Bologna, 23 febbraio 2021 - Ufo nei cieli bolognesi? No satelliti ‘appena nati’ in fila indiana. Il 10 febbraio scorso, Francesco Alberti agricoltore di San Giacomo del Martignone (Anzola dell’Emilia) alzatosi di buonora è rimasto sbigottito osservando uno strano fenomeno in cielo.
"Erano circa le sei di mattina – racconta Alberti – quando mi sono accorto che nel cielo ancora buio brillavano delle luci. Ne ho contate un centinaio, avevano il colore delle stelle e non mi sembravano volare tanto in alto. E non erano aerei. Una cosa così non l’avevo mai vista prima. Ho preso allora il telefonino e ho scattato una foto per ritrarre il singolare avvistamento".
E la foto in questione è stata esaminata da Aria (Associazione ricerca italiana aliena) in particolare dal presidente dell'associazione, Angelo Maggioni, assieme al collaboratore investigativo ex militare dell’Arma, Michele Manzoni. "Gli oggetti ripresi – spiega Manzoni - sono disposti in formazione a fila indiana con una sequenza di distanziamento e di andamento regolare e omogeneo. Abbiamo proceduto con un controllo incrociato satellitare, in particolar modo degli Starlink, essendo una formazione comune di questi satelliti. Ed abbiamo verificato la località dell’avvistamento del fenomeno celeste e l’orario. E sia il sito di tracciamento dei satelliti Starlink Heavens - Above che quello denominato Find Starlink hanno evidenziato la presenza di un 'trenino starlink' alle sei e cinque del mattino della giornata di mercoledì 10 febbraio nella posizione indicata dall’osservatore del fenomeno e dunque compatibile con gli oggetti sotto indagine".
"Bisogna tener conto – prosegue Maggioni - del recente lancio di nuovi satelliti Starlink proprio a inizio febbraio (circa una sessantina per un totale di 1500 unità). E questo spiegherebbe la poca distanza tra un satellite e l'altro che si osserva nello scatto in esame. Tra qualche settimana i satelliti avvistati nel Bolognese saranno ben più distanziati. Gli oggetti in questione viaggiano ad una altezza dal suolo terrestre pari a 550 chilometri, poco più alti della stazione spaziale internazionale che oscilla sui 400 chilometri di altezza".
Dal 2019 ad oggi lo Starlink è diventato il maggior responsabile dei falsi avvistamenti di Ufo, circa il 20% delle segnalazioni sono riconducibili a questi satelliti. Ciò è dovuto in particolar modo al loro iniziale raggruppamento: si presentano in fila indiana poco distanti l'uno dall'altro e possono essere osservati in più 'spezzoni o segmenti' con direzioni diverse fra loro. Ecco perché, quando si vedono luci in cielo in formazione, si consiglia sempre di consultare i siti di tracciamento dei satelliti".
Sul tema interviene Romano Serra, astrofisico dell’università di Bologna. "I satelliti – spiega Serra - solcano i cieli quasi sempre in direzione del meridiano, quindi in orbita polare cioè da Sud a Nord o viceversa. Questa orbita permette, nel corso del tempo, di coprire tuta la Terra. Gli Starlink, che passano ogni circa due ore ma non sempre si possono vedere, servono per rendere più efficace e ed uniforme la copertura della rete Internet, rendendola quindi possibile anche in luoghi disagiati. La loro realizzazione è dovuta al produttore privato aerospaziale americano Space X dell’imprenditore Elon Musk. Il progetto di Internet satellitare prevede l’immissione in orbita di ben 12000 satelliti, quindi nel futuro le coroncine di satelliti saranno sempre più frequenti".
"Questa innovazione – continua l’astrofisico - deve far pensare perché forse in futuro sarà sempre più facile l’immissione in orbita a costi relativamente bassi di satelliti 'privati'; cioè di oggetti di piccole dimensioni realizzati da compagnie, ditte e forse anche semplici cittadini che vogliono realizzare un progetto anche di natura didattica e culturale".
E aggiunge: "Ovviamente delle luci in atmosfera possono indurre a pensare ad ipotesi esotiche, cioè ai famosi oggetti volanti non identificati: i celebri 'Ufo'. Ma se in cielo si osservano delle collanine di lucette possiamo essere sicuri che questi oggetti son certamente identificabili. Vale a dire sono oggetti lanciati dall’uomo con lo scopo, per ora, nella maggioranza dei casi, di dare alla Terra la copertura internet, al di là di altri satelliti che hanno scopi militari".