Bologna, 24 febbraio 2023 – Piange mentre ricorda la sua Odessa. Piange perché le manca la sua terra e soprattutto la sua famiglia, la madre e i cinque fratelli rimasti là. Alvina Hrozavu ha 35 anni, è arrivata con i tre figli di 14, 12 e sette anni. Lavora in una agenzia di pulizie ma vive ancora in albergo e vorrebbe trovare una piccola casa, per poter cucinare il cibo che piace ai suoi bambini.
Alvina, quando è partita da Odessa?
"Il primo marzo 2022, stavano bombardando intorno alla città. Ho deciso di andarmene con i bambini e due nipoti: restare era troppo pericoloso. Siamo andati in macchina fino al confine con la Romania. Gli aiuti sono stati commoventi, ma siamo rimasti un paio di giorni poi siamo partiti per l’Italia. Siamo venuti a Bologna dove mia sorella vive da quindici anni".
Come si trova qui Alina?
Gli occhi verdi della giovane donna si riempiono di lacrime...
"Qui ci aiutano, ci vogliono bene e io non so come ringraziare tutti. I ragazzi vanno a scuola ma non riescono a integrarsi bene a causa della lingua e mi chiedono in continuazione quanto si tornerà a casa. E poi non si adattano al cibo italiano".
E lei come fa?
"Vado da mia sorella non appena finito il lavoro, cucino, riprendo l’autobus e porto il cibo qui in albergo. Sono contenta di avere un lavoro così posso andare al mercato per preparare da mangiare. Ma in albergo non c’è la cucina e tutto è molto faticoso".
A Odessa che mestiere faceva?
"Avevamo della terra, siamo agricoltori, una famiglia numerosa... mi manca tantissimo. Là si sono la mia mamma e i miei fratelli, il papà invece è morto a dicembre".
E’ passato un anno dall’inizio dell’invasione russa. Cosa pensa?
"Non so cosa dire. So che da un paio di mesi l’esercito ucraino sta addestrando tutti gli uomini, miei fratelli compresi e anche mio nipote che ha 18 anni".
Quando terminerà il conflitto pensa di rientrare?
"Non credo. Al momento è quasi impossibile vivere. Tutto è costosissimo, gli ospedali funzionano a singhiozzo perché la corrente viene tolta. Voglio un futuro per i miei ragazzi. Ora in Ucraina non esiste".