San Giovanni In Persiceto (Bologna), 2 gennaio 2023 – Tre coltellate al petto. È finita così la convivenza fra Andrea Beluzzi, disoccupato di 54 anni, e Francesco Ferioli, veterinario di 48, due uomini con un passato complicato e un presente segnato da disagio e fragilità. I due, entrambi con un matrimonio fallito alle spalle, vivevano assieme da un paio di mesi nell’appartamento di Beluzzi, a San Giovanni in Persiceto, nella Bassa bolognese, nell’ambito di un progetto di coabitazione sociale dei servizi sociali, con l’obiettivo di sostenersi a vicenda e provare a ripartire, aiutandosi nella quotidianità e dividendo le spese. Ma tutto è finito domenica, quando il cadavere di Beluzzi è stato trovato steso a terra, in camera da letto, con il petto squarciato da diverse coltellate, almeno tre.
Il sindaco Pellegatti: “Siamo sconvolti”
A dare l’allarme, poco dopo le 14, era stato proprio Ferioli, ma fin da subito la sua versione non ha convinto i carabinieri e il pm di turno Flavio Lazzarini, anche perché la morte di Beluzzi risalirebbe alla notte fra sabato e domenica. Alla fine dell’interrogatorio il 48enne, originario di Cento nel Ferrarese, è stato fermato con l’accusa di omicidio volontario e portato in carcere. Ferioli, sotto choc, ha raccontato in modo a tratti confuso che nella convivenza con Beluzzi c’erano piccole liti e discussioni, spesso per questioni di poco conto: "Lui era cattivo con me", avrebbe detto agli inquirenti, prima di ammettere: "Sì, l’ho ucciso io". Il movente sarebbe dunque una lite per futili motivi degenerata. Ma la sua versione è tutta da verificare, anche perché appunto particolarmente confusa. Peraltro il 48enne, quando in un secondo momento è stato sentito con l’avvocato, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
L’arma del delitto non è stata trovata, ma la scientifica dei carabinieri ha sequestrato alcuni coltelli da cucina, tutti ripuliti, e li analizzerà. Anche la camera di Beluzzi sarebbe stata ripulita. L’autopsia dovrà inoltre chiarire se l’uomo sia stato accoltellato mentre dormiva o quando era sveglio. Il corpo è stato trovato accanto al letto.
La ’convivenza sociale’ dei due era iniziata il 4 novembre. Beluzzi viveva in quell’appartamento da sempre, era la casa dei suoi genitori. In passato aveva lavorato come commesso, poi aveva perso il lavoro e anche il matrimonio con una donna straniera era naufragato. La morte dei genitori, in particolare della madre, l’aveva particolarmente segnato. Un anno fa si era rivolto ai servizi sociali per difficoltà economiche e da allora riceveva aiuti per le bollette e la spesa. Ferioli, invece, era stato trovato dai servizi a ottobre mentre dormiva in auto in una strada periferica del paese. Pur laureato in veterinaria, era disoccupato. E così era nata l’idea della convivenza fra i due perché si dessero un aiuto reciproco.
"Siamo tutti sconvolti e rattristati - dice il sindaco di San Giovanni in Persiceto, Lorenzo Pellegatti –. È un fatto veramente inspiegabile. I due non lavoravano, risultavano incensurati, e la loro coabitazione non aveva mai dato problemi, anzi. Per i servizi erano un riferimento per come avevano mostrato anche voglia di ricominciare. C’erano tutte le condizioni per tornare a una vita accettabile".