
di Francesco Zuppiroli Chiare, fresche e dolci acque. In quello spicchio di Appennino bolognese, strizzato fra le cime modenesi e la Romagna, si sprecano i gioielli naturalistici con reminiscenze petrarchesche, che letteralmente ‘a due passi da casa’ catalizzano l’attenzione dei felsinei che non volgano lo sguardo al traffico congestionato dell’A14 e alla Riviera. In questo agosto soleggiato e caratterizzato da ondate di calore e Coronavirus, fattori sanitari e meteorologici hanno alzato ancora di più l’appeal dei corsi fluviali bolognesi, fornendo un’alternativa di tutto rispetto a chi preferisca tenersi alla larga dalla calca marittima degli ultimi giorni. Siamo andati alla riscoperta delle oasi naturalistiche...