La magia dell’Appennino bolognese ha stregato tutti. E lo dimostrano i dati del Servizio Statistica della Regione: nei primi sette mesi dell’anno, circa il 10% dei turisti (140mila) arrivati nella Città metropolitana di Bologna ha scelto l’Appennino, un aumento di quasi il 10% rispetto al 2023. Trend positivo anche nelle presenze, cioè i pernottamenti, più di 336mila. I turisti stranieri, soprattutto tedeschi e francesi, continuano a essere uno zoccolo duro del turismo, rappresentando circa il 30% degli arrivi totali in Appennino (+22%). Ma non è tutto. Guardando il solo mese di giugno, nei comuni dell’Appennino si sono registrati oltre 24mila arrivi (+4% rispetto al 2023), e 62mila presenze (+14%).
Per Monica Cinti, vicepresidente dell’Unione dei Comuni Reno Lavino Samoggia con delega ai territori montani al turismo e sindaca di Monte San Pietro, questi numeri positivi sono il risultato di un lavoro sinergico tra la Città Metropolitana di Bologna, e i comuni dell’Appennino. "L’Appennino è una meta per turisti che cercano destinazioni autentiche, riconnessione con il territorio, i borghi e anche con la natura −spiega Cinti−. Gli investimenti che abbiamo fatto sui cammini e sulle numerose rassegne culturali, come Crinali, hanno avuto una grande risonanza".
Pericolo scongiurato anche sul tema dell’overtourism: "Il turismo in Appennino non ha questo problema. Anzi, sta tornando ad essere caratterizzato dagli affitti di appartamenti nei mesi estivi e, insieme a un ripopolamento delle seconde case, contrasta il turismo mordi e fuggi".
Alla domanda se promuovere maggiormente i comuni ’montani’ non tolga turismo ai quelli ’pedecollinari’, come Casalecchio, Cinti risponde: "Assolutamente no. In Unione lavoriamo insieme da tempo e parliamo con una voce unica. A Casalecchio, solo per fare un esempio, viene fatto tanto sulla promozione della Chiusa".
Tra i comuni dell’Appennino che registrano un’ottima affluenza c’è Monterenzio che, da gennaio a luglio, ha visto crescere sia gli arrivi (+14,8%) che i pernottamenti (+31,4%) rispetto al 2023. "La Festa Celtica e il Villaggio della Salute, che negli ultimi sette mesi ha registrato un aumento tra il 5-8% grazie ai pernottamenti, hanno attratto molte persone. −afferma Angelita Dafarra, assessore al Turismo di Monterenzio− Anche l’incremento dei turisti stranieri a Bologna ha favorito le nostre strutture ricettive, come agriturismi e B&B. Da notare i risultati positivi del Museo Archeologico Fantini e del parco archeologico di Monte Bibele, dove il centro servizi offre anche pernottamenti, con un aumento del 60% rispetto al 2019. Oltre a promuovere queste aree, puntiamo a organizzare eventi sportivi e a ripristinare feste tradizionali per rivitalizzare il paese".