REDAZIONE BOLOGNA

Tumore al viso, ricostruzione con il 3D

Il complesso intervento eseguito dalla Chirurgia maxillo-facciale del Policlinico Sant’Orsola

Massimiliano Zanetti, 56 anni, macellaio di Anzola, con l’équipe del Sant’Orsola che ha eseguito. l’intervento

Massimiliano Zanetti, 56 anni, macellaio di Anzola, con l’équipe del Sant’Orsola che ha eseguito. l’intervento

Un tumore che partiva dalla mascella e che aveva invaso orbita, naso, seni paranasali e base del cranio. L’intera parte destra del volto. I chirurghi del Sant’Orsola hanno asportato il tumore senza mutilare il volto del paziente con un intervento estremamente complesso che ha sfruttato abilità professionali e realtà aumentata. Infatti sono state realizzate tre protesi personalizzate con diversi materiali e grazie all’utilizzo della pianificazione chirurgica virtuale e della tecnologia 3D è stata ricostruita la parte del visto devastata dal tumore.

"Il problema era grande e la nostra risposta lo è stata altrettanto. Dopo avere eliminato la malattia abbiamo ricostruito le strutture ossee con un intervento complesso e all’avanguardia – spiega Achille Tarsitano, direttore della Chirurgia Maxillo Facciale del Sant’Orsola –. In questo caso demolire, senza avere la possibilità di una contestuale ricostruzione di alta precisione, avrebbe significato mutilare il viso sia dal punto di vista estetico che funzionale. Tutto grazie alla fondamentale collaborazione dei colleghi della Chirurgia plastica guidati dal Federico Contedini. L’uso delle tecnologie 3D e della realtà aumentata – prosegue il primario – ha rappresentato una nuova frontiera. Il progetto di ricerca su questa tematica è nato all’interno del Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie dell’Università di Bologna. In virtù dei positivi risultati ottenuti, è stato possibile trasferire la tecnologia nella pratica clinica".

Veloce il recupero: dopo cinque giorni il paziente ha ripreso a parlare, dopo 12 ad alimentarsi normalmente e dopo 15 è andato a casa.

"Il tumore è comparso per la prima volta dieci anni fa e si è preso metà del mio volto. Allora era impossibile fare qualcosa di diverso dalla chirurgia conservativa – racconta Massimiliano Zecchini, 56 anni, di Anzola, professione macellaio –. A ottobre è tornato per la terza volta: mi è stato proposto quindi di agire in modo più aggressivo grazie alle protesi e alle nuove competenze. Sono molto grato ai professionisti e non solo ai chirurghi: al Sant’Orsola mi sono sentito a casa tutto il tempo – continua l’uomo –. Per me è stato fondamentale: ho subito un intervento durato 14 ore e sono stato ricoverato due settimane. Oggi mi riconosco nel mio viso allo specchio e ho potuto contare sulla presenza umana di professionisti straordinari che si sono presi cura di me, mi hanno dato forza e voglia di tornare alla mia vita".

La Chirurgia Orale e Maxillo Facciale del Policlinico è stata pioniera in questa metodologia sin dal 2012. A oggi impiantate circa 200 protesi personalizzate, rappresentando così la casistica più ampia in ambito nazionale. Centro di eccellenza nazionale accoglie per il 60 per cento di pazienti provenienti da altre regioni.