Sensibilizzazione e informazione servono. Anche a contrastare i truffatori. Lo dimostrano i sei raggiri sventati in quest’ultima settimana da altrettante vittime. Lo rendono noto i carabinieri, che da anni portano avanti campagne informative sul tema: grazie ai consigli dell’Arma e al passa parola della gente che partecipa agli incontri, le sei vittime hanno evitato di ‘regalare’ ai delinquenti 75.900 euro.
Nel dettaglio, una bolognese sulla cinquantina ha riattaccato alla telefonata di un uomo che le aveva chiesto 13mila euro per rilasciare il marito rimasto a dire del truffatore coinvolto in un incidente stradale che col nuovo Codice della Strada avrebbe rischiato 18 mesi di carcere. Poco prima, il malvivente aveva tentato lo stesso raggiro con la madre della donna, ottenendo lo stesso risultato. Mamma e figlia hanno evitato la trappola dei criminali, denunciandone l’accaduto ai carabinieri della stazione di Borgo Panigale, ma nonostante tutto sono rimaste traumatizzate, poiché questi reati, anche se tentati, lasciano sempre il segno.
Anche a Fontanelice, due anziani hanno evitato un imbroglio analogo riattaccando il telefono e avvisando i familiari. Ma non è tutto, perché di recente si sono verificati altri tentativi di truffa da parte di truffatori ‘hacker’ che hanno iniziato ad adottare sistemi come lo ‘spoofing’ con cui riescono a far apparire alla vittima una chiamata in arrivo con un numero di telefono diverso da quello utilizzato. Il malcapitato pensa di essere contattato da un’utenza fissa che nella realtà, ad esempio, corrisponde a una caserma dei carabinieri, ma di fatto è una specie di ‘spettro’ che maschera il numero di telefono. In altri casi, invece, i truffatori carpiscono da intrernet foto di appartenenti alle forze dell’ordine in uniforme e le mettono come foto del proprio contatto, in maniera tale che la vittima, oltre alla chiamata in arrivo, si vede comparire anche la foto di un soggetto in divisa. Così i delinquenti riescono ad agganciare anche i giovani.
Nonostante tutto, la campagna informativa dei carabinieri continua e funziona, perché nei casi descritti, uno a Ozzano (con la tecnica dello spoofing dove sono stati richiesti 38mila euro), uno a Savigno e uno a Sala Bolognese (con la tecnica della foto di appartenenti alle forze ordine – richiesti 24.900 euro), le vittime non ci sono cascate. Per questo la campagna informativa dei proseguirà per mantenere alta l’attenzione.