Antagonisti e anarchici contro i ’patrioti’, con gli agenti di polizia (tre feriti) nel mezzo per evitare lo scontro diretto tra le due fazioni. Non è solo questo il conflitto che ieri pomeriggio Bologna ha dovuto gestire, ma sicuramente è quello che ha acceso un nuovo scontro nel mondo politico, già alimentato dall’autorizzazione data al presidio di ’La Rete dei Patrioti’ e CasaPound "a pochi metri dalla stazione, che ancora è una ferita aperta, per cui i familiari delle vittime della strage hanno dovuto lottare per quarant’anni per arrivare a delle sentenze che chiariscono le responsabilità dell’estrema destra – afferma la segretaria del Pd Elly Schlein al presidio in piazza Nettuno contro la manifestazione dei ’patrioti’ –. È stato un errore permettere la manifestazione. Bologna non merita questo sfregio".
Ma in serata sono arrivate anche le parole nette, di condanna, della premier Giorgia Meloni, che nell’esprimere "totale solidarietà agli uomini e alle donne delle Forze dell`Ordine" ha poi attaccato "certa sinistra" che continua "a tollerare e, talvolta, a foraggiare questi facinorosi, anziché condannare apertamente questi episodi". Una condanna richiesta anche dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: "Ancora una volta le forze di polizia sono state oggetto di vergognose aggressioni e violenze da parte di gruppi di facinorosi. Confido che tutte le forze politiche e sociali del Paese sappiano prendere le distanze da comportamenti pericolosi e inaccettabili in democrazia". Anche per il viceministro Galeazzo Bignami "è inaccettabile la violenza ai danni di forze dell’ordine e cittadini a causa degli antagonisti che, in nome di una distorta idea di democrazia, provano a impedire di parlare e manifestare a chi non la pensa come loro".
Non la pensano allo stesso, evidentemente, la vicesindaca Emily Clancy e Detjon Begaj, capogruppo di Coalizione Civica in consiglio comunale, entrambi presenti, anche se un po’ in disparte, al corteo dei collettivi, protagonisti degli scontri con gli agenti. Una presenza per la quale FdI, con la capogruppo Marta Evangelisti in Regione e il gruppo in Comune, chiedono le loro dimissioni.
Interviene sulla presenza della vicesindaca al fianco degli antagonisti anche la candidata alle Regionali Elena Ugolini: "Sbalordisce il fatto che" Clancy "fosse presente a questa manifestazione, mentre fino a pochi giorni fa il sindaco Lepore chiedeva al ministro Piantedosi un rafforzamento delle forze di polizia e di sicurezza per la città – affonda –. Come si fa a credere nelle istituzioni quando un vicesindaco partecipa a un corteo che finisce in guerriglia urbana? Il sindaco si sta dimostrando sempre più incapace di amministrare Bologna". Ma "questo è il risultato di aver concesso la piazza ai fascisti", tuona Begaj. Pensiero a cui si avvicina anche Nicola Fratoianni, leader di Sinistra italiana, secondo cui occorre "sciogliere le organizzazioni neofasciste e neonaziste" e che parla di "scempio". Lo scempio per il vicepremier Matteo Salvini è altro: "Delinquenti rossi, con sassi e bastoni, all’assalto della Polizia. Il vostro posto non è Bologna, è la galera".
Guerriglia e scontri sono "il frutto del lassismo del Pd in città e il risultato delle continue istigazioni da parte di una certa sinistra" commenta poi Lucia Borgonzoni, sottosegretario alla Cultura. Va controcorrente Giulio Venturi, consigliere comunale e candidato alle Regionali per la Lega: "Il dissenso non si esprime con la violenza. Il diritto a manifestare è fondamentale, ma quando centinaia di poliziotti devono intervenire per evitare scontri tra gruppi agli estremi dello spettro politico – CasaPound e Antifa – a pochi passi dalla stazione, allora diventa lecito esprimere una critica". E mentre la politica discute, CasaPound attacca la questura: "Scelta di ordine pubblico irresponsabile con gli antagonisti a poche centinaia di metri da noi".
Giovanni Di Caprio
Mariateresa Mastromarino