Quasi nove anni dopo, ecco lo scatto finale: il Cipe, con pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 9 gennaio 2021, ha sbloccato gli oltre 255 milioni di euro che Bologna attendeva da tempo: quelli del Pimbo, il progetto integrato della Mobilità bolognese che prevedeva e prevede ancora massici investimenti sulla rete filoviaria, sul servizio ferroviario metropolitano e in generale sulle opere stradali collegate. Con l’approvazione del 2012, il Pimbo aveva ottenuto il finanziamento anche grazie alla ridestinazione dei fondi destinati all’ex metrotranvia (il Civis). Nel 2016 i rilievi della Corte dei Conti avevano temporaneamente stoppato l’iter, che ha ritrovato linfa nel 2017 con una rimodulazione messa a punto dall’amministrazione comunale. Ma c’era un ultimo passaggio da fare: quello di adeguare gli interventi del progetto integrato ai nuovi documenti di indirizzo e programmazione varati da Palazzo d’Accursio, ovvero il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (il Pums) e il Piano Generale del Traffico urbano (Il Pgtu). In soldoni, bisognava soprattutto adeguare il Pimbo all’avvento del tram, che in alcuni casi andrà a sostituire in certi tratti gli stessi filobus che dovevano essere potenziati. Con la registrazione in Corte dei Conti a fine anno della delibera Cipe, il nuovo soggetto aggiudicatore è il Comune, che subentra a Tper. "Il Comune potrà continuare ad avvalersi di Tper quale soggetto attuatore delle successive fasi realizzative e degli interventi del medesimo Pimbo", si legge. Le risorse stanziate sono le stesse pianificate da tempo: 255 milioni (236 tutti del Mit) e 324mila euro come "limite di spesa". Soddisfatto Andrea Corsini, assessore regionale ai Trasporti. "La richiesta di project review era stata fatta prima di Natale, il Cipe è stato veloce e siamo contenti – sottolinea Corsini –. Si può passare alla fase operativa, un grande progetto strategico che sviluppa e rafforza tutta la rete bolognese".
Paolo Rosato