FEDERICA ORLANDI
Cronaca

Travolto dal treno a San Giorgio di Piano (Bologna): i dubbi sul binario aperto al transito

La Procura sta iscrivendo i nomi nel fascicolo per omicidio colposo che deve far luce sulla morte di Attilio Franzini

Attilio Franzini, 47 anni, è morto investito da un Intercity sui binari di San Giorgio di Piano, mentre era impegnato in lavori di manutenzione

Attilio Franzini, 47 anni, è morto investito da un Intercity sui binari di San Giorgio di Piano, mentre era impegnato in lavori di manutenzione

Bologna, 8 ottobre 2024 – I primi nomi sarebbero stati iscritti nel fascicolo per omicidio colposo aperto dalla Procura dopo la morte di Attilio Franzini, l’operaio di 47 anni residente a Formia travolto da un treno all’alba di venerdì scorso mentre lavorava sui binari di San Giorgio di Piano. Ora, il pm Luca Venturi e la Polfer stanno proseguendo con gli accertamenti necessari per individuare tutti gli indagati ai quali contestare profili di responsabilità per la morte del lavoratore.

Sono stati ultimati nelle scorse ore, intanto, gli interrogatori dei 15 lavoratori della Salcef Group di Roma, la ditta che aveva in appalto da Rfi la manutenzione dei binari nel tratto di linea tra Castel Maggiore e San Pietro in Casale, presenti al momento della tragedia. Tra questi, anche il capocantiere e il responsabile della sicurezza.

A quanto si apprende, i colleghi di Franzini che hanno assistito alla tragedia sarebbero stati per il momento sospesi dall’attività, probabilmente per permettere loro di riprendersi dallo choc dell’incidente. Quasi tutti, ieri l’altro si sono riuniti ai funerali di Attilio, per gli amici ’Puntina’, nella chiesa di San Giovanni, a Formia, per l’ultimo saluto al loro collega e per stare vicini alla sua famiglia, cioè il padre e i due fratelli maggiori. Anche i vertici della Salcef, nei giorni scorsi, hanno contattato i familiari della vittima, per presentare le loro condoglianze e mostrare vicinanza per il lutto subito. La ditta ribadisce di stare collaborando al cento per cento con l’autorità giudiziaria per permettere agli inquirenti di fare piena luce sull’incidente.

L’iscrizione di indagati è funzionale in caso di disposizione di perizie tecniche irripetibili, per permettere loro di nominare consulenti propri. Accertamenti cui prenderebbero parte anche i parenti di Franzini, assistiti dall’avvocato Giovanni Valerio. Il quale pone anche l’accento su un mistero, tra i numerosi punti d’ombra che hanno caratterizzato questa vicenda: “I tecnici della sicurezza sul lavoro dell’Ausl hanno lamentato di essere stati contattati con un’ora di ritardo rispetto all’incidente. Perché?”.

Non è appunto l’unico dubbio sulla dinamica dell’incidente. Uno su tutti: Franzini è stato travolto dall’Intercity notte Roma-Treviso attorno alle 4.30 del mattino sul binario 1, che stando alle ricostruzioni stava attraversando dopo essere andato a recuperare dell’attrezzatura dal furgone parcheggiato poco distante, e stava rientrando nel cantiere in cui i colleghi erano al lavoro, sul binario 3. Mentre però i binari 3 e 4, quello cioè interessato ai lavori e quello subito accanto, erano bloccati al transito ferroviario, al binario 1 il treno è passato. Pare però che l’intero fascio binari della stazione di San Giorgio dovesse essere interessato ai lavori. Iniziati alle 23.30 del giovedì e destinati a finire alle 5 di venerdì, solo mezz’ora dopo l’orario della tragedia. Forse allora anche il binario 1 sarebbe dovuto essere interdetto al traffico? Stando ai racconti, più volte, nel corso della nottata, gli operai avrebbero fatto avanti e indietro dal parcheggio attraversandolo. Un’imprudenza per velocizzare le attività? O una scorretta comunicazione sulle aperture dei binari?

Franzini non è stato centrato dal mezzo: benché un braccio e una gamba fossero rotti, per l’impatto, il resto del corpo era intatto, se non per una ferita alla nuca riportata evidentemente battendo la testa al suolo. Come se all’ultimo avesse cercato di schivare il pericolo.