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La posa della bicicletta bianca, ieri mattina, nell’incrocio tra le vie della Foscherara Toscana, dove Antonio Cavallaro, dentista di 64 anni, fu travolto e ucciso da un camion di Hera
Commozione e applausi ieri per la posa della ‘bici bianca’ in ricordo di Antonio Cavallaro, il dentista di 64 anni morto tra via della Foscherara e via Toscana. Cavallaro ha perso la vita il 24 novembre scorso travolto da un camion dei rifiuti Hera e ieri una cinquantina di amici ciclisti ha voluto dedicargli un saluto simbolico.
Alla posa della bici bianca, organizzata dalla Consulta della bici, Salvaiciclisti e altre associazioni, anche la compagna di Cavallaro, Barbara Rangoni, visibilmente commossa: "Vi ringrazio tutti per essere qui e vi terrò informati sulla dinamica dell’incidente", le sue parole tra gli applausi.
Tra gli amici del dentista investito c’è anche la consigliera delegata alla Mobilità sostenibile Simona Larghetti (presente anche l’altro collega di Coalizione civica Detjon Begaj): "Questo affetto per Antonio dimostra che c’è molto di più che la condivisione di uno sport, ma che siamo una comunità – dice Larghetti –. In consiglio comunale abbiamo approvato un ordine del giorno per applicare sensori anti-angolo cieco su tutti i mezzi che transitano a Bologna, è una misura essenziale".
Roberto Tomesani, di Salvaiciclisti, difende la Città 30: "Serve a creare più attenzione nei confronti degli utenti della strada più deboli. I 30 all’ora non sono un’utopia...". Sulla stessa linea Fabio Bettani, presidente della Consulta comunale della bicicletta che chiede all’amministrazione di approvare, dopo i nuovi limiti di velocità, anche la misura dei sensori.
J’accuse dell’attivista Matteo Melotti, di Salvaiciclisti: "Questa per Antonio è l’ennesima bici bianca che siamo costretti a posare. Siamo qui, di nuovo, a dover piangere un’altra vittima perché non siamo in grado di creare una società capace di gestire gli spazi in maniera sicura. La risposta non è il nuovo Codice della Strada. Noi vogliamo delle strade per incentivare la mobilità con la bicicletta, nel rispetto degli utenti più deboli".
Rosalba Carbutti