FEDERICA ORLANDI
Cronaca

Travolto dal treno. Indagati per omicidio i tre responsabili della sicurezza

I due dipendenti di Salcef e uno di Rfi erano presenti sul cantiere. Dovranno chiarire cosa sia accaduto al momento del sinistro. Documenti sequestrati dalla Procura per fare piena luce sui fatti.

Travolto dal treno. Indagati per omicidio i tre responsabili  della sicurezza

I due dipendenti di Salcef e uno di Rfi erano presenti sul cantiere. Dovranno chiarire cosa sia accaduto al momento del sinistro. Documenti sequestrati dalla Procura per fare piena luce sui fatti.

Tre indagati. Tanti sono i primi iscritti nel fascicolo per l’omicidio colposo di Attilio Franzini, l’operaio di 47 anni travolto da un treno all’alba di venerdì scorso mentre lavorava con alcuni colleghi sui binari della stazione di San Giorgio di Piano.

Gli indagati sono due dipendenti della ditta Salcef Group Spa di Roma, per cui lavorava anche la vittima; e uno di Ferrovie. Tutti e tre erano presenti al momento dell’incidente, con incarichi di responsabilità relativi alla catena di sicurezza nel cantiere in cui lavoravano Franzini e suoi colleghi.

La loro iscrizione nell’elenco degli indagati da parte della Procura, sulla base della prima informativa inviata al pm Luca Venturi dalla polizia ferroviaria, è funzionale a un loro imminente interrogatorio mirato a fare luce sulla esatta dinamica del sinistro, assicurando loro allo stesso tempo il diritto di difesa fin dalla prima fase delle indagini.

Nel frattempo, gli inquirenti hanno sequestrato documenti e atti sempre relativi ai lavori in corso nel cantiere, alla gestione della sicurezza al suo interno e all’appalto ottenuto da Salcef da parte di Rfi per la manutenzione della linea ferroviaria Bologna-Venezia da Castelmaggiore a San Pietro in Casale. Le attività di indagine non sono certo concluse.

L’obiettivo è principalmente uno: capire come sia potuto accadere l’incidente costato la vita all’operaio quarantasettenne. I responsabili della sicurezza dovranno quindi chiarire cosa possa essere potuto andato storto: un errore umano? una distrazione? una mancata comunicazione tra Ferrovie e il cantiere? Il mistero principale di questa vicenda è perché Franzini si trovasse sul binario 1, quando quello interessato al cantiere era il 3. Pare che stesse attraversando le rotaie per tornare dai colleghi dopo essere stato al parcheggio, più vicino in linea d’aria al binario 1, a prendere dell’attrezzatura dal furgone. Lì però è passato l’Intercity notte diretto a Treviso che lo ha travolto. E le domande si sprecano. Franzini non doveva attraversare quel tratto perché era pericoloso, oppure il binario doveva essere chiuso per via dei lavori e invece è stato riaperto senza che gli operai sul cantiere ne fossero informati? Questo è di fatto il principale quesito cui gli indagati e i testimoni dovranno provare a dare una risposta. I 15 colleghi della vittima, presenti al momento dell’impatto fatale, sarebbero stati per il momento sospesi dal lavoro. Tutti quanti sono stati già interrogati e sentiti a sommarie informazioni dagli inquirenti.

Ora, la famiglia di Attilio – il papà Gino e i fratelli Andrea ed Emanuele –, che nei giorni scorsi sono stati anche contattati dalla Salcef, che ha presentato loro le proprie condoglianze e mostrato la propria vicinanza, chiede giustizia. E verità su quello che è accaduto al loro congiunto, che da un anno lavorava come trasfertista per la ditta romana di manutenzioni ferroviarie dopo un passato turbolento, che era finalmente riuscito a lasciarsi alle spalle.