LUDOVICO BAVIERA E NICOLETTA TEMPERA
Cronaca

Travolto in bici dal camion Hera, muore il dentista Antonio Cavallaro. “Tanta passione e un grande cuore”

Bologna, l’incidente all’incrocio tra via della Foscherara e via Toscana ieri mattina: non c’è stato nulla da fare. Lo strazio e lo choc degli amici: “Non si può uscire per una pedalata e non tornare più a casa”

La bicicletta del dottor Antonio Cavallaro (nel riquadro) spezzata a metà. La polizia locale ha lavorato diverse ore per ricostruire la dinamica

La bicicletta del dottor Antonio Cavallaro (nel riquadro) spezzata a metà. La polizia locale ha lavorato diverse ore per ricostruire la dinamica

Bologna, 29 novembre 2024 – Le due ruote erano la sua passione. Bici o moto, purché si stesse in sella. È morto così, facendo quello che tanto amava Antonio Cavallaro. Sessantaquattro anni, originario della provincia reggina, ma fin dai tempi dell’università a Bologna, Cavallaro era un affermato dentista, con studio a Vado di Monzuno. Ieri mattina, intorno alle 11,30 il professionista era uscito per una passeggiata: stava percorrendo sulla sua bici da corsa via Toscana, in direzione centro. Nella stessa direzione si muoveva un camion dei rifiuti di Hera. La tragedia è avvenuta all’altezza dell’incrocio con via della Foscherara, dove il mezzo di Hera ha svoltato: non è chiaro come sia stato possibile, sulla dinamica sta indagando la polizia locale, ma Cavallaro è stato travolto dal camion, che dopo averlo investito lo ha trascinato per metri sull’asfalto, causandone la morte immediata.

Una scena terribile, avvenuta sotto gli occhi sconvolti di decine di passanti. L’operatore ecologico, un quarantottenne, sotto choc, non riusciva a spiegarsi come aveva fatto a non vedere il ciclista. Ha raccontato di aver messo la freccia prima di svoltare, di stare andando “piano”. In via Toscana sono arrivate ambulanza e automedica, ma è stato chiaro a tutti da subito che per il dentista non c’era più nulla da fare. “È assurdo, nel 2024, uscire in bici e rischiare di non tornare a casa”, le parole di Manlio D’Amico, avvocato e presidente dell’associazione ‘Gli amici del pedale piascistico bolognese 1986’, gruppo di cui Cavallaro faceva parte da ormai trent’anni.

“Abbiamo partecipato a tante gare insieme – dice D’Amico –. Ogni domenica ci trovavamo alla gelateria Capo Nord e poi pedalavamo lungo la Val di Zena fino a Loiano. Antonio era una persona solare, sempre allegra. Lo prendevamo in giro per il suo accento marcato calabrese, che malgrado i tanti anni a Bologna non aveva mai perso. Gli abbiamo voluto molto bene e ci mancherà tanto”.

Per ricordare l’amico, domenica il gruppo si ritroverà nel solito posto, ma invece di inerpicarsi lungo la collina, la pedalata sarà una processione dolorosa fino in via della Foscherara, per lasciare un fiore sul luogo della tragedia. Cavallaro, oltre alle due ruote, amava la fotografia e i viaggi, che condivideva con la compagna Barbara. Stimato professionista, oltre a lavorare a Vado, collaborava anche con un ambulatorio a Bologna. Dopo la tragedia, Hera ha subito espresso “il più profondo cordoglio” alla famiglia della vittima: “La nostra collaborazione con le autorità per ricostruire la dinamica di questa tragedia è massima”. “Il terribile incidente che ha strappato la vita al dottor Antonio Cavallaro scuote profondamente la nostra comunità in queste ore”, ha detto il sindaco Matteo Lepore, esprimendo il cordoglio suo e dell’intera amministrazione comunale alla famiglia della vittima.