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Stato di crisi e misure di emergenza per fronteggiare una situazione di difficoltà che rischia di portare a nuove...
Stato di crisi e misure di emergenza per fronteggiare una situazione di difficoltà che rischia di portare a nuove chiusura di aziende entro pochi mesi. La protesta degli agricoltori è ripartita ieri da Castel San Pietro alla volta del porto di Ravenna. Una trentina di trattori in fila, una carovana che si è fatta via via più numerosa, arrivando a una cinquantina di mezzi, man mano che si avvicinava la meta romagnola della protesta.
I mezzi agricoli si sono ritrovati nel ‘campo base’ all’uscita del casello di Castel San Pietro di buon ora. Dalla Romagna, dal Bolognese e dal Ferrarese. Sono arrivati e poi partiti al mattino, per giungere intorno alle 12 al porto di Ravenna.
"Migliaia di imprese chiudono, decine al giorno. Essere qui, e diventare una colonia sempre più numerosa, è indispensabile e imprescindibile se vogliamo ottenere quel che ci spetta: il diritto a sopravvivere", hanno detto in coro.
Nicole Macchiavelli è tra le portavoce del Gruppo Agricoltori Italiani, ha 26 anni e due bambini: "L’agrindustria ci fa a pezzi, ci mangia, e le associazioni sindacali sono le prime a metterci il bastone tra le ruote, tutelando i grandi gruppi. Continuando così le piccole e medie imprese non sopravviveranno".