Bologna, 31 ottobre 2023 – Tre vite salvate grazie a un donatore. È successo al Sant'Orsola, dove sono stati eseguiti tre trapianti contemporanei, grazie a una donazione "a cuore fermo": uno di cuore, uno di polmoni e un combinato di fegato-rene.
Con questo caso il Sant'Orsola si posiziona come primo centro italiano per numero di trapianti di cuore a cuore fermo, salendo a quota tre, dopo il primo trapianto di questa tipologia avvenuto solo poche settimane fa.
Un dato che conferma il primato nazionale – stabile ormai da anni – per numero di trapianti di cuore complessivo. Inoltre, proprio nell’ambito dei trapianti di cuore l’Irccs (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, ndr) ha superato in questi giorni il record raggiunto nel 2005: da gennaio ad oggi ne sono già stati eseguiti 44, di cui 8 pediatrici.
Ma in generale, tutti gli ambiti hanno visto una crescita esponenziale: da gennaio ad oggi sono stati eseguiti già 111 trapianti di fegato, 102 trapianti di rene e 11 trapianti di polmone: dati superiori allo stesso periodo dello scorso anno, tanto che secondo le proiezioni il 2023 si dovrebbe chiudere con un netto incremento rispetto al totale registrato nel 2022.
La donazione a cuore fermo
Nella donazione di organi a scopo di trapianto da donatore cadavere, la certificazione della morte del potenziale donatore può essere effettuata con criteri neurologici, comunemente conosciuta come “morte encefalica”, oppure può essere fatta con criteri cardiologici e in questo caso si parla di donazione a cuore fermo (Dcd). Per questa procedura la legge prevede, in Italia, un tempo di attesa e osservazione prima del prelievo degli organi di 20 minuti, contro i 5 minuti della maggior parte degli altri paesi europei.
La maggior parte dei trapianti è ancora oggi legata alle morti encefaliche, ma le donazioni Dcd per organi come i reni, il fegato o i polmoni crescono anno dopo anno. Recente è invece la procedura che consente anche le donazioni di cuore con questa caratteristica.
Anno straordinario
“Per il Sant’Orsola questo è un anno straordinario per tutte le tipologie di trapianto, l’asticella continua ad alzarsi giorno dopo giorno. Una conferma dell’impegno che abbiamo assunto diventando Irccs proprio in questo ambito – afferma Chiara Gibertoni, Direttore Generale dell’Irccs Policlinico di Sant’Orsola – Questo si traduce non solo in numeri che crescono anno dopo anno ma anche in competenza per applicare nuove procedure come quelle legate agli organi “a cuore fermo”. Un passo importante non solo a livello scientifico ma soprattutto per i pazienti in lista d’attesa, che potranno accedere a un numero sempre maggiore di organi”.
“Quello raggiunto oggi è un altro grande risultato per l’Irccs Policlinico di Sant’Orsola e la sanità pubblica della nostra Regione – dichiara invece Raffaele Donini, Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna – che, grazie alla sua capacità organizzativa e alle competenze dei suoi professionisti, si dimostra sempre pronta a raccogliere e vincere le sfide che la medicina le pone di fronte”.
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