Mentre in Prefettura si teneva il Comitato per l’ordine pubblico, per discutere proprio degli assembramenti in zona universitaria, in piazza Scaravilli e in via delle Belle Arti i soliti 150-200 ragazzi si riunivano per una serata di schiamazzi.
Ma sarà una delle ultime: perché da domani piazza Scaravilli sarà transennata, dalle 18 alle 6. Proprio come piazza Verdi e piazza Aldrovandi e, fuori zona ’U’, pure piazza San Francesco. Si è deciso durante il vertice in Prefettura – alla presenza di Comune, Questura, Carabinieri, Guardia di finanza e, per l’occasione, Università –: reperire e installare le transenne sarà a cura dell’Unibo. In più, le forze dell’ordine affiancheranno questa misura con un’attività di controllo rafforzata, mirata a vigilare su tutta la zona universitaria – via delle Belle Arti e piazza Puntoni in primis – per evitare che la movida incurante delle regole anti-Covid si sposti.
Ma non è finita qui: è stato stabilito che, sempre a partire da domani, tutti i piccoli negozi di vicinato tipo minimarket chiudano alle 18 e non più alle 21. In più, tutte le altre attività del centro storico che vendono bevande alcoliche (per esempio i supermercati) non potranno più farlo, sempre dalla stessa ora. L’obiettivo è prevenire gli assembramenti pericolosi per il contenimento del contagio partendo anche dal limitare la vendita degli alcolici; a questo scopo, poi, i presidi intensificati delle forze dell’ordine avranno anche il compito di ostacolarne la vendita abusiva.
Durante la riunione a Palazzo Caprara, la padrona di casa Francesca Ferrandino, il sindaco Virginio Merola e il rettore Francesco Ubertini con i rappresentanti delle forze di polizia hanno poi esaminato i risultati dei servizi di controllo avviati dal primo dell’anno. Le persone controllate sono state 82mila persone, 771 quelle sanzionate e 13 le denunciate per violazione delle misure anti-Covid; per quanto riguarda gli esercizi commerciali, su 6.405 controllati in 59 hanno avuto sanzioni e nove sono stati provvisoriamente chiusi.
Le misure adottate dal Comitato vanno però in direzione del tutto opposta rispetto alla proposta lanciata poche ore prima da Confcommercio Ascom. L’associazione ha chiesto infatti di permettere ai locali di rimanere aperti anche a cena, chiudendo alle 21.30 anziché alle 18, per "premiare chi rispetta i protocolli sanitari", cioè quelle attività che "non sono fonte di contagi, ma sono anzi un presidio sul territorio, anche di prevenzione sanitaria". L’associazione, dall’altro lato, invoca il pugno duro contro chi al contrario ha preferito ignorare le regole previste per contrastare la pandemia.
Federica Orlandi