
Bologna, il tram in via Indipendenza: il rendering
Bologna, 19 dicembre 2019 – Via Indipendenza pedonale 7 giorni su 7 e un parcheggio per recuperare i 200 posti che il passaggio del tram causerà in via Riva Reno. Eccole le novità in vista per la realizzazione della linea rossa del tram bolognese, per la quale sono già stati stanziati i fondi ministeriali e sulla quale pende la minaccia di un referendum cittadino. Le ha illustrate l'assessore alla Mobilità, Irene Priolo.
L'ultima ipotesi di tracciato esclude via Marconi e favore di Indipendenza (dove il tram passerà anche durante i T-Dys) e via Ugo Bassi. In via Indipendenza, nel tratto compreso tra via via Rizzoli e via dei Mille, potranno passare soltanto il tram, i pedoni, i ciclisti. "Nel corso del 2020 faremo uno studio per un riordino complessivo delle linee di autobus - spiega Priolo- in via Indipendenza si tratta soprattutto di rivedere il carico-scarico delle merci". In via Riva Reno, invece, il passaggio del tram sarà accompagnato da un intervento per riportare alla luce il canale sotterraneo, sul modello dei Navigli di Milano, con l'obiettivo sia di riqualificare sia di mettere in sicurezza la strada e il canale.

Per recuperare i posti auto che questo causerà, "abbiamo dato mandato ai progettisti di individuare un'area per recuperare gli stalli persi, studiando anche la possibilità di un parcheggio sotterraneo". Un 'silos' che pero' non sarà in concessione come quello vicino in via Azzo Gardino, né sarà pertinenziale. Il modello a cui guarda l'assessore è più simile al parcheggio di piazza della Pace. In ogni caso, assicura Priolo, "vogliamo farci carico del problema".
La linea rossa attraverserà poi la zona di San Donato, passando da via Serena e via della Repubblica, mentre al Pilastro transiterà nelle strade più interne del quartiere, ossia le vie Pirandello, Casini, Frati, Sighinolfi e Larga. Ora l'obiettivo del Comune è pubblicare entro la fine del 2020 la gara di appalto integrato per l'affidamento sia del progetto esecutivo sia dei lavori allo stesso soggetto, in modo da ridurre i tempi. Così i cantieri dovrebbero partire (da Borgo Panigale, dove sarà realizzato il deposito) nel 2022, per poi vedere la prima corsa completa del nuovo tram a Bologna nel 2026.
"Ma nella gara vogliamo prevedere anche l'avvio dell'opera per stralci funzionali - sottolinea Priolo - quindi i primi tratti potrebbero partire anche prima del 2026". Proprio ieri la Conferenza unificata a Roma ha dato il via libera al decreto di riparto dei fondi del ministero, confermando il finanziamento da 509 milioni di euro per il tram di Bologna. “E' un'opera di comunità – insiste l'assessore -, il principale strumento di equità sociale, riqualificazione urbana e contenimento dell'inquinamento", conclude.