Sono partite le indagini archeologiche preliminari legate al percorso della linea Verde del tram di Bologna, che avrà il suo capolinea Sud in via dei Mille e quello Nord in via di Corticella, alla stazione del servizio ferroviario metropolitano. Ufficialmente, è stata anticipata l’esecuzione del contratto, dopo che la Sovrintendenza ha approvato al proposta di indagini archeologiche che prevede un’attuazione progressiva delle indagini stesse. Perché l’anticipo? Perché come detto in un’intervista al Carlino una settimana fa dall’assessora Valentina Orioli, i tempi di realizzazione legati al Pnrr (che finanzia per intero la linea Verde) sono ormai stringenti, visto che bisogna terminare nel 2026. Ecco quindi che il 4 di settembre è stato fissato come primo giorno utile per le indagini archeologiche e geologiche. Il tempo utile per la conclusione delle attività previste dichiarato alla ditta incaricata, nel rispetto del dettato dell’art.7 del capitolato d’appalto, è di 2 mesi. Pertanto, salvo proroghe o sospensioni, queste indagini preliminari dovranno concludersi per il giorno 4 novembre 2023. Tempi stretti, ma come detto adesso l’imperativo è fare in fretta. Saranno interessate, per esempio le sottostazioni dei capolinea e le sottostazioni di via Saliceto.
Critica Francesca Scarano (nella foto), consigliera comunale del gruppo misto. "L’accelerazione del governo sui progetti finanziati dal Pnrr ha costretto l’amministrazione ad anticipare i tempi per lo svolgimento dei sondaggi archeologici relativi alla linea Verde del tram – argomenta l’ex leghista –, imponendo anche un termine massimo per svolgere le indagini. Presto e bene è un connubio che non sempre riesce ad andare a braccetto e sarebbe meglio che, data la delicatezza delle indagini, quest’ultime avvenissero con la massima scrupolosità". Recentemente, proprio adducendo motivazioni legate all’ottimizzazione dei tempi e dei costi, il Comune ha annunciato che è stata stralciata dalla Verde la prosecuzione originaria prevista fino a Primo Maggio, a Castel Maggiore. Lo stralcio sarà coperto dall’intervento di servizi di mobilità sostitutiva, come percorsi ciclopedonali. Gli extracosti invece, oltre 50 milioni di euro, avranno la copertura di un nuovo gettito statale, recentemente ufficializzato dal ministero delle Finanze con il Comune.
pa. ros.