PAOLO ROSATO
Cronaca

Tram in via Saffi, lite sui lavori. Preferenziale vietata alle bici. La Consulta: "Incomprensibile"

Con la carreggiata ristretta tra via Marzabotto e porta San Felice, passano soltanto bus e taxi. Gli attivisti: "Si ritiri una decisione fuori dal tempo". Intanto il cantiere avanza e cambia lato

Tram in via Saffi, lite sui lavori. Preferenziale vietata alle bici. La Consulta: "Incomprensibile"

Tram in via Saffi, lite sui lavori. Preferenziale vietata alle bici. La Consulta: "Incomprensibile"

Bologna, 16 marzo 2024 – Il cantiere del tram in via Saffi si sposta e la preferenziale da via Marzabotto a porta San Felice diventa vietata alle biciclette. Ed è già polemica. Palazzo D’Accursio ha annunciato ieri il cambio di carreggiata per il cantiere del tram in zona Maggiore. Da oggi, come previsto, l’area dei lavori si sposta sul lato sud nel tratto compreso tra via Vittorio Veneto e via dell’Ospedale. Resta temporaneamente invariata, invece, la porzione compresa tra l’ingresso dell’Ospedale e via Marzabotto. Anche nella nuova fase del cantiere, la viabilità è consentita nella preferenziale verso il centro storico e in due corsie in direzione periferia, andando a sfruttare anche il nuovo controviale alberato realizzato nell’ambito dei lavori e dotato di alcuni stalli di sosta, che è stato introdotto proprio con l’obiettivo di fluidificare il traffico delle auto lungo la direttrice.

Venendo invece allo stop alle bici sulla preferenziale, si tratta di una scelta contestata dalla Consulta della bicicletta. La corsia, da via Marzabotto fino a piazza di porta San Felice, viene ridotta e riservata a bus e taxi. Dunque, niente ciclisti, che potranno raggiungere il centro seguendo questo percorso: via Piave, via Pasubio, via Vittorio Veneto, via Sabotino, fino ai viali. "Una scelta incomprensibile e fuori dal tempo", protesta la Consulta della bicicletta, che chiede al Comune di ritirare il provvedimento. "Parliamo di una strada dove il transito delle bici in direzione centro avviene da anni su corsia preferenziale, come del resto in decine di altre strade di Bologna, senza che questo abbia mai causato problemi di sicurezza", osserva la Consulta. "Via Saffi, peraltro, è interamente ai 30 all’ora, una velocità pienamente compatibile con il transito delle bici, anche in caso di restringimento della carreggiata. A maggior ragione perché la velocità commerciale di un bus di linea, che effettua una fermata ogni 300 metri, a Bologna è nell’ordine dei 15 chilometri orari: la stessa di una bicicletta". Per i ciclisti è incomprensibile pure la deviazione su via Piave. "Allunga l’itinerario di un chilometro. E poi chi vive o lavora in quel segmento transiterà inevitabilmente nel tratto vietato, con liti e conflitti", avverte infine la Consulta, che ribadisce la richiesta di ritirare il provvedimento, "riservandosi di valutare correttivi se la convivenza tra bici e autobus dovesse rivelarsi problematica".