Bologna, 10 gennaio 2025 – Osagie Nosa Kenneth è morto per un problema cardiaco. Questo è quanto ha stabilito l’autopsia sul corpo del nigeriano 38enne che, il 17 luglio scorso, è stato rinvenuto cadavere nella piscina dello Junior di Rastignano. Con l’esito dell’autopsia per morte naturale si chiude anche, con l’archiviazione, il procedimento, per il reato di omicidio colposo, nei confronti degli otto indagati: i due bagnini presenti quel giorno, i soccorritori del 118 intervenuti ed il gestore dello stabilimento di Pianoro.
I fatti. Osagie si era recato allo Junior con la moglie, i figli e il fratello. Stava nuotando quando è sparito dalla vista dei familiari mentre la moglie era nella vasca piccola con i bambini. In un primo momento i familiari non si sono allarmati. La piscina è grande e dispersiva. Poteva essere andato negli spogliatoi, in bagno o persino al bar. Solo un’ora dopo la moglie ha notato che alcune persone si erano raggruppate a margine della vasca, nel punto più profondo, facendo capannello. Solo in quel momento, andando a vedere, la famiglia si è resa conto che sul fondo c’era Osagie, privo di sensi. Immediata la chiamata ai soccorsi che, stando alla famiglia, ci hanno messo parecchi minuti ad arrivare: la Pubblica Assistenza di Pianoro era infatti impegnata su un altro intervento. L’ambulanza e, poi, l’elisoccorso, sono arrivati dall’ospedale Maggiore di Bologna. E proprio per fare chiarezza su quanto accaduto la famiglia si era rivolta all’avvocato Pierluigi Leo.
Il procedimento penale. La Procura di Bologna aveva aperto un fascicolo per il reato di omicidio colposo nei confronti di otto indagati: i due bagnini, i sanitari del 118 e il gestore della piscina. Due i punti da chiarire: il ruolo dei bagnini addetti al salvataggio presenti quel giorno e il tempo che l’ambulanza ci aveva messo ad arrivare dall’ospedale Maggiore. Come aveva spiegato lo stesso avvocato Leo: "Si è trattato di una tragica fatalità o di una conseguenza del mancato soccorso tempestivo?"
L’autopsia. A dissipare dubbi e a scagionare gli indagati il referto del medico legale: "Il decesso è riconducibile a morte improvvisa di natura aritmica da porre in relazione a pre esistenze cardiopatologiche in ipoplasia coronarica destra associata ad occlusione del ramo coronarico". In sintesi Osagie aveva una condizione cardiaca, forse congenita, che gli ha causato un arresto cardiocircolatorio.
L’archiviazione. Il pm Augusto Borghini ha disposto l’archiviazione: "Le indagini di natura medico legale escludono la possibilità di riscontrare elementi di colpa per imperizia, negligenza o imprudenza nella condotta tenuta, a vario titolo, dagli indagati".