CHIARA CARAVELLI
Cronaca

Tragedia di Leo Riberti. Precipitò dal Maggiore: prosciolto medico di turno

Non luogo a procedere per il dottore che era di guardia quella notte. La rabbia del padre del ventunenne: "Di lui non interessa a nessuno".

Tragedia di Leo Riberti. Precipitò dal Maggiore: prosciolto  medico di turno

Tragedia di Leo Riberti. Precipitò dal Maggiore: prosciolto medico di turno

Non luogo a procedere perché il fatto non costituisce reato. Si chiude così, almeno sul piano penale, la vicenda giudiziaria seguita alla morte di Leonardo Riberti, il ventunenne ferrarese precipitato dal tetto del reparto di Otorinolaringoiatria dell’ospedale Maggiore il 21 giugno 2022. La decisione del gup Alberto Ziroldi riguarda la posizione del medico, per cui l’accusa era di omicidio colposo, di guardia in reparto la sera in cui il giovane rugbista perse la vita. La Procura (titolare del fascicolo è il pm Luca Venturi) aveva chiesto il rinvio a giudizio del professionista in seguito all’imputazione coatta decisa dalla gip Maria Cristina Sarli, che a febbraio non aveva accolto la richiesta di archiviazione per il medico (lo aveva fatto invece per un’infermiera, anche lei indagata per omicidio colposo). Richiesta a cui la famiglia del ragazzo, assistita dall’avvocato Fabio Anselmo, si era opposta.

Secondo la gip Sarli, che ordinò l’imputazione coatta, a carico del medico erano emersi elementi sufficienti a procedere nei suoi confronti. In particolare, che il professionista "fosse consapevole della necessità di coinvolgere uno psichiatra emerge dal fatto che egli stesso tentò di contattare quello di turno, anche se, dopo il primo tentativo non andato a buon fine, non aveva proseguito nella ricerca", pur indicando agli infermieri le cautele da adottare. Il decesso di Riberti sarebbe stata quindi "conseguenza della condotta colposa del medico che, sottovalutando le condizioni del ragazzo, non gli aveva assicurato le necessarie cure dello psichiatra". Soddisfazione da parte dell’avvocato Fausto Sergio Pacifico, che assiste il medico, secondo cui "le ragioni del diritto e dei fatti hanno portato a una conclusione inevitabile". Per il legale "non poteva essere addebitata alcuna responsabilità alla persona che aveva creato tutti i presupposti perché questo ragazzo fosse sorvegliato. Dopodiché ci sono aspetti dell’imprevedibilità della mente insondabili. È chiaro che permane una tragedia di cui però non è responsabile il mio assistito". Sorpreso della decisione l’avvocato Fabio Anselmo: "Aspetteremo le motivazioni – le sue parole – ma si mettessero d’accordo. La Procura chiede il rinvio a giudizio e c’è il non luogo a procedere. Chiede l’archiviazione e c’è l’imputazione coatta. Restiamo perplessi. Porteremo avanti una causa civile". Sui social il duro sfogo di Davide Riberti, il papà di Leonardo: "Due facce della stessa medaglia: la morte di Leo Riberti. Non mi viene altro da dire, o meglio non c’è proprio null’altro da dire. Si tratta solo della morte di Leo. A chi può interessare?".