Ogni anno pare esserci più gente dell’edizione precedente. Ma forse è l’effetto di essere tornati a pieno regime rispetto ai tempi precedenti il 2020. In altre parole: i padiglioni della Fiera del Libro per ragazzi sono pieni di professionisti ma anche di giovani, quelli che rappresentano un pubblico di addetti ai lavori, in effetti, di autori e illustratori, fumettisti, artisti, e tra loro potrebbe celarsi "the next big thing", ora in cerca di un editore.
Ma nella moltitudine di creativi che lasciano un segno sui muri della fiera – sono leggendarie le pareti piene di immagini, pezzi di portfolio, biglietti da visita coloratissimi – c’è anche quello che potrebbe essere un collettivo o un artista singolo, che sceglie di riprendere il simbolo della kermesse, la linea, la freccia e il tondo, ma tutto in nero e di firmarsi ‘unfair’, un gioco di parole con ‘fiera’ che però significa ‘ingiusto’, come ’ingiusta’ viene spesso definita la guerra in Palestina. Tanti manifesti in bianco e nero con i ritratti disegnati di tanti bambini che "non potranno più leggere". Come Reem, 3 anni, due codine arrotolate e una maglietta a righe, uccisa a Gaza, che "will never read books again". Anche questa è illustrazione, in effetti. E tutti i bimbi sono sorridenti, come entusiasta è la natura di chi è piccolo e vede tutto col senso dell’opportunità.
La Fiera del libro è proprio così, del resto, è un polo della speranza e della cultura, del presente e del futuro, perché qui transitano tutti quei libri che formano donne e uomini di domani, e si tratta di una fetta di mercato davvero rilevante. Per avere un’idea di quello che si produce è splendido perdersi nell’installazione dei ’Braw’, ovvero i libri premiati dal Bologna Ragazzi Awards, che mette in luce i libri illustrati più belli e innovativi a livello internazionale. Qui c’è tutta la contemporaneità che si agita nel mondo e ci sono anche libri italiani, come ’Il racconto della roccia’ di Coconino Press (di Bologna) e ’Loops’ di Bao Publishing. E c’è il mondo che arriva in tempo reale, attraverso l’annuncio dei vincitori del Premio Hans Christian Andersen 2024, considerato il Nobel della Letteratura per Ragazzi, in diretta da Stoccolma. Quest’anno sono infatti l’austriaco Heinz Janisch (vero maestro del racconto breve) come autore, e il canadese Sydney Smith (le sue opere sono state definite "narrazioni visive") come illustratore, ad essere stati premiati nel primo giorno di Fiera.
Benedetta Cucci