
Bologna, 28 ottobre 2024 – "Per il Ninja, iI motociclista, lo sciatore, il lavoratore, l’amico, il figlio. L’amore della mia vita". Le parole sono di quelle che lacerano e colpiscono al cuore.

E che raccontano già da sole tutto l’immenso dolore di una ragazza per la morte del proprio compagno di vita. Sono le parole di Benedetta, fidanzata di Fabio Tosi, uno dei due operai (l’altro è Lorenzo Cubello) morto a 34 anni nella tragedia della scorsa settimana allo stabilimento Toyota di Borgo Panigale: la compagna del giovane ha pubblicato un lungo post su Facebook sfogando il proprio tormento, ma lanciando anche un messaggio a tutti coloro che conoscevano Fabio e che vorrebbero stringersi in un ultimo, sentito abbraccio per ricordarlo domani. Oggi e domani a Castenaso sarà aperta la camera ardente, domani si svolgerà il funerale.
"Il funerale del nostro dolce e amato Fabio si svolgerà martedì presso la chiesa della Madonna del Buon Consiglio di Castenaso, in via XXI Ottobre 1944 4/2 – scrive la donna sul proprio profilo social –. Per quelli che volessero dargli un ultimo saluto, verrà esposto nella camera funeraria Moncatini in via Bruno Tosarelli 54/3, a Castenaso, lunedì (oggi per chi legge; ndr) dalle 16 alle 18 e martedì mattina (domani; ndr) dalle 8,30 alle 10. Sulla stessa via c’è anche un parcheggio della Moncatini per accogliervi il più possibile. Raccoglieremo anche delle offerte per ‘La casa delle donne per non subire Violenza’ di Bologna. Potrete lasciare un vostro messaggio e avere un ricordo di lui. Abbiamo ritenuto giusto poterlo vedere fino alla fine. Sarà comunque un contesto accogliente, perciò siate voi stessi, siate colorati (com’era lui)... Siate come vi sentite di essere. Nessuno vi giudicherà. Diamogli un saluto degno, gentile, ma potente, che risuoni ovunque l’amore per lui. Per il Ninja, iI motociclista, lo sciatore, il lavoratore, l’amico, il figlio. L’amore della mia vita". Tosi ha perso la vita a seguito dei traumi riportati dopo l’incidente nello stabilimento, per lo più dovuti a detriti di cemento, vetri e frammenti di macchinari distrutti, ‘sparati’ a grandissimi velocità dopo lo scoppio di un tubo d’aria compressa dell’impianto di condizionamento esterno al capannone.
Restano di certo l’immenso dolore e la rabbia per l’ennesima strage sul lavoro e per due vite strappate via troppo presto all’affetto dei propri cari.
"Volevo dirti che sei il mio ‘non te ne andare’ poco prima di salutarci – aveva scritto nei giorni scorsi, sempre sui social, la ragazza –. Il mio ‘scrivimi quando arrivi’ quando è l’ora di salutarci. E il mio ‘mi manchi già’ appena arrivo a casa. Anche se non lo vedrai".