Torrente Zena, maxi-piano di manutenzione

La conferma dell’assessore regionale Priolo: "Massimo impegno per la sicurezza idrogeologica". Critiche da Fd’I: "Interventi tardivi"

Torrente Zena, maxi-piano di manutenzione

Torrente Zena, maxi-piano di manutenzione

L’ostruzione dei rii collinari e dello stesso torrente Zena è avvenuta principalmente per l’enorme quantità di legname e detriti provenienti dai versanti circostanti, per lo più privati. La vicepresidente della Regione Emilia Romagna Irene Priolo, rispondendo a una interrogazione presentata dalla consigliera regionale di Fratelli d’Italia Marta Evangelisti, ha voluto mettere un punto fermo su una vicenda annosa che in questa valle sta ancora facendo discutere, a due mesi di distanza dall’alluvione.

I problemi, però, sarebbero in via di risoluzione, anche grazie alla discesa in campo dell’Agenzia per la difesa territoriale e la protezione civile. Stando sempre alle comunicazioni della Regione verranno spesi 500mila euro per una serie di lavori che presuppongono anche la pulizia degli argini a cui se ne aggiungono altri 450mila per la rimozione del materiale vegetale che si è accumulato a partire dal 3 maggio.

Inoltre è stato chiesto un terzo finanziamento di un milione e 250mila euro per il ripristino della operatività idraulica del torrente Zena nei comuni di Pianoro e San Lazzaro.

La Regione, inoltre, rispedisce al mittente anche l’accusa di aver perso tempo e di aver sottovalutato le segnalazioni che sono arrivate dal consorzio della Bonifica Renana. "Il lavoro è incessante e continuo – spiega l’assessore regionale – e viene organizzato in base alle urgenze di riscontrate e in base alle segnalazioni ricevute, comprendendo le esigenze di produttività delle aziende che stanno eseguendo il lavoro e l’ordine di priorità degli interventi. Trattandosi di una situazione di emergenza non è stato possibile pianificare le opere come si sarebbe fatto se questi lavori fossero rientrati in una logica ordinaria. Gli ultimi interventi partiranno all’inizio del periodo autunnale".

La risposta all’interrogazione non soddisfa però la consigliera Evangelisti. "Ci viene spiegato – sono le parole della consigliera di Fd’I – che il fenomeno dell’ostruzione del torrente Zena è avvenuto principalmente per l’enorme quantità di legname e detriti provenienti dai versanti circostanti e quindi non viene chiarito se in precedenza siano stati fatti interventi a tutela del territorio. Prendiamo atto che adesso si è deciso di intervenire e prendiamo atto anche dell’entità degli interventi. Si tratta comunque di grandi somme, per cui ci viene da pensare che esista proprio necessità di opere di bonifica importanti, comprovando il fatto che in passato era stato fatto molto poco. Prendiamo atto anche della richiesta di finanziamento futura anche se ingente e che l’ultima parte dei lavori inizierà in autunno, ma non ci risultata che i comuni interessati siano stati coinvolti". Va sottolineato che la prima segnalazione al consorzio della Bonifica Renana è arrivata il 24 settembre 2021 e che i cittadini lamentavano una fitta vegetazione nel torrente Zena, in prossimità del ponte di Via Donatori del Sangue nel Comune di Pianoro e che, pochi giorni dopo, un rapporto dettagliato è stato inviato dai tecnici del consorzio alla Regione e al Comune di Pianoro. Si parlava di un intervento di sfalcio che, però, non è stato eseguito fino a quando l’alluvione dello scorso maggio ha ulteriormente aggravato lo scenario.

Massimo Selleri