PAOLO ROSATO
Cronaca

Torre malata, ecco i cantieri: "Se sarà da smontare, lo faremo"

Il sindaco: "È un’ipotesi, ma devono dircelo gli esperti". La prima gabbia arriva a inizio dicembre

Torre malata, ecco i cantieri: "Se sarà da smontare, lo faremo"

Siamo "al giro di boa". Il sindaco Matteo Lepore ha dato i tempi della nuotata in mare aperto per arrivare alla salvezza della Garisenda. Sciolto il comitato tecnico-scientifico, non senza qualche fastidio per le tempistiche di consegna del report e per i bisticci interni ("posizioni diverse, ma poi abbiamo fatto sintesi", ha detto l’architetto Faustini), Lepore adesso vuole un comitato per il restauro che sia puntuale come un metronomo. Partono i cantieri e nulla sarà più come prima.

I PRIMI LAVORI

Ieri attorno alla Garisenda sono partiti gli interventi per rimuovere i cavi aerei, il ponteggio già esistente e avviare il cantieri la deviazione di tutti i sottoservizi. Sono le attività propedeutiche alla messa in sicurezza della Torre e poi al suo restauro. Dalla prossima settimana cominceranno a prendere posizione gli operai specializzati e poi dai primi giorni di dicembre "inizierà l’allestimento della cintura di protezione. Sarà un intervento particolarmente invasivo – ha detto ieri alla il sindaco –, è il motivo per cui abbiamo deciso di chiudere via San Vitale, perché la cintura arriverà vicino alle transenne come collocazione. E sarà alta diversi metri e avrà una forma differente a seconda del perimetro. Stiamo facendo di tutto – ha continuato Lepore parlando della protezione che verrà montata dalla ditta Fagioli – perché entro l’inizio del 2024 la cintura sia completata e tutto il sistema di allerta sia rinnovato. Si passerà poi alla realizzazione del cilindro, con un nuovo affidamento e ulteriori risorse. Noi ci siamo dati l’obiettivo di farlo in sei mesi, ma sarà una corsa contro il tempo". Per quanto riguarda poi le risorse, oltre ai 4,7 milioni già stanziati dal Comune ci sono i cinque messi dal governo, ma si tratta di "capire nella burocrazia del Pnrr cosa possono finanziare e cosa no", ha avvertito Lepore, ricordando che altri fondi arriveranno dalla Regione e dai privati tramite l’Art Bonus.

COME RESTAURARLA

Sta prendendo piede, come sottolineato ieri dal Carlino, l’ipotesi che la Garisenda possa essere sottoposta a ‘un’anastilosi’, ovvero a un’operazione di smontaggio e rimontaggio. Con in mezzo un rafforzamento del problematico basamento di selenite. "Se il pool per il restauto ci dirà che la torre va smontata e ricostruita, non avrò problemi a farlo – ha precisato Lepore –. Io non voglio influenzare il nuovo comitato, dobbiamo dargli un mandato pieno. Se una decina tra i migliori architetti e strutturisti del Paese non sono stati in grado con una relazione tecnica di dire con certezza quale intervento fare, non sono certo in grado di farlo io – ha continuato –. Occorre trovare nuove figure professionali che questa scommessa la vogliano portare avanti. Noi dovremo commissionare un intervento che metta in sicurezza la torre per sempre, non possiamo fare ulteriori tentativi". Lepore ha anche commentato i dati forniti dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa), su iniziativa della sottosegretaria leghista Lucia Borgonzoni (Cultura). La Garisenda in quattro anni è sprofondata di un centimetro. "Abbiamo già dato disponibilità per un incontro e fare delle valutazioni assieme. Tutto sarà utile se fatto in uno spirito di collaborazione". Borgonzoni: "Ora bisogna fare in fretta, le carte dicono che l’allarme c’è da tempo, la sottovalutazione è agli atti ed è arrivato il momento di mettere in sicurezza la Torre cambiando passo", ha specificato la sottosegretaria". Galeazzo Bignami (FdI), viceministro ai Trasporti: "Il Comune ha trascurato la Torre. La mancata rilevazione dei dati per oltre un anno e mezzo, segnalata da noi, ha prodotto tutta questa situazione".