PAOLO ROSATO
Cronaca

Torre Garisenda: arriva il gemello digitale in 3D per testare gli interventi

Firmato l’accordo con Cineca, UniBo e Nvidia: verrà realizzata una copia perfetta che darà informazioni predittive sui vari interventi. Lepore: “Non possiamo sbagliare”. E da Pisa non sono ancora arrivati i tralicci usati per il campanile pendente

Bologna, 4 giugno 2024 – Il Comune ha firmato l'accordo di sviluppo del Gemello Digitale (videoche monitori lo stato di salute della Garisenda, la torre simbolo della città che da ottobre dell'anno scorso ha dato preoccupanti segnali di instabilità.

La torre Garisenda avrà un gemello digitale per testare i vari interventi
La torre Garisenda avrà un gemello digitale per testare i vari interventi

Il 'Gemello' è uno strumento tecnologico che "darà informazioni predittive su come la Garisenda potrà rispondere alle stimolazioni che saranno messe in campo. Sarà un aiuto utilissimo, i dati che raccoglieremo ci diranno ancora di più su come intervenire", ha spiegato il sindaco Matteo Lepore.

L'accordo è stato stipulato con il Cineca, UniBo e l'azienda leader nel settore Nvidia.

Ancora tempi incerti per il trasporto dei tralicci usati per la Torre di Pisa a Bologna: serviranno anche per mettere in sicurezza la nostra Torre, manca ancora l'accordo con l'azienda che li ha costruiti, mentre c'è quello con l'Opera Primaziale. "I container rossi attorno alla torre, invece - ha detto Lepore -, rimarranno lì a proteggerla almeno fino all'installazione dei tralicci".

A spiegare il senso di un Gemello Digitale è stato Giuseppe Fiameni, Nvidia Ai Technology Center. "Con il gemello digitale per prima cosa realizziamo una copia perfetta in 3D della Garisenda, per poi capire come la Torre risponderà alle varie sollecitazioni captate dai sensori di movimento. Si possono cominciare a proiettare sulla torre i dati che provengono dai sensori".

Sette milioni di fondi europei sul Gemello Digitale della città – ha ricordato Lepore, aggiungendo: "La Torre avrà probabilmente bisogno anche di un modello fisico probabilmente, perché ogni mattone ha un suo movimento da monitorare. Ogni evento atmosferico ha un suo impatto che va considerato - ha concluso Lepore -, più i dati sono raffinati, più ci permettono di escludere interventi sbagliati che peggiorino le cose. I dati che ci arrivano sono mappati sia dall'attuale comitato scientifico che si occupa della torre, sia dalla protezione civile. Non possiamo fallire per mettere in sicurezza la Garisenda".