REDAZIONE BOLOGNA

Torna la violenza antagonista E la città rivive il clima di tensione

Le ragazze di Cybilla danno l’appuntamento: "Ci vediamo il 24, daremo il benvenuto a Giorgia Meloni". Da tre anni non si respirava un’aria così pesante, l’inasprimento dopo la nascita del nuovo governo

A volte ritornano. Questo autunno sembra davvero la stagione degli antagonisti, che in città da qualche tempo sembravano sopiti. Da un pezzo non si vedevano manifestazioni e cortei con danneggiamenti e proteste politiche diciamo ’infuocate’ come quella di giovedì sera. Persino lo sgombero dello storico Xm24 in via Fioravanti, quattro anni fa poco prima di Ferragosto, era filato tutto sommato liscio. La stagione delle occupazioni, che aveva visto il suo apice tra il 2015 e il 2016, sembrava passata di moda. Anche gli anarchici, dopo anni intensi, salvo qualche exploit incendiario ai danni di qualche ripetitore (a maggio, a Sasso Marconi, cui era seguito un corteo contro il 41bis risoltosi in un piccolo flop), paiono essersi ridimensionati in città.

Ora invece sembra che i collettivi e gli antagonisti della città abbiano rialzato la testa. Sono tornate le occupazioni, cominciando con quella dei locali di via Fioravanti 12, in primavera, da parte del neonato centro sociale Bancarotta, ’figlio’ dell’Xm, ben presto sgomberati per volere del Comune, cui è seguito l’ingresso abusivo nell’ex sede della clinica estetica Cesare Ragazzi, in via Zago 1, anche quello di vita breve, ma con gli attivisti che si sono opposti allo sgombero protestando prima con una strenua resistenza sul tetto dell’edificio e poi con un’intera giornata di cortei e manifestazioni in giro per la Bolognina. Poi a maggio ci sono stati i tre giorni all’ex cinema Embassy, proseguiti senza scossoni, e infine a raffica, a ottobre, le successive occupazioni in via Capo di Lucca (5 ottobre), allo studentato di via Serlio (18-21 ottobre) e infine allo storico palazzo di via Oberdan Casa Felicini Giovannini, occupato lo scorso 27 ottobre dai raminghi di via Serlio. Quest’ultimo e lo stabile dell’Asp di via Capo di Lucca sono tuttora nelle mani dei collettivi, con in testa il solito Cua e poi ’Luna’, neonata frangia di Labàs.

Insomma, erano almeno tre anni che a Bologna non tirava un’aria così tesa. Sicuramente è stato complice il periodo di stasi legato alla pandemia, ma l’inasprimento è evidente in particolare dopo l’elezione del nuovo governo di centrodestra: il corteo di giovedì e il pupazzo biondo a testa in giù non lasciano spazio a dubbi.

Anche imbrattamenti e danneggiamenti sono tornati in auge. Non più secchi di vernice rossa contro le banche, ora tocca a spray rosa contro i supermercati ritenuti ’di lusso’. O scritte sui muri per lo più della zona universitaria. E ora, tutto quanto viene puntualmente registrato e condiviso online, sulle pagine social degli attivisti. L’antecedente della manifestazione di giovedì, la ’Passeggiata per la vita bella’ dello scorso 29 ottobre, era culminato con le ennesime scritte sui muri di via Oberdan da parte delle attiviste di Cybilla. Ancor prima, il 22, tangenziale e autostrada erano rimaste bloccate per ore, a causa di una manifestazione che ha richiamato persone da tutta Italia. E a giugno le solite attiviste del Laboratorio avevano scritto sui muri di via Zamboni per protestare contro un accordo siglato tra Unibo e ministero della Difesa. Ora le ragazze di Cybilla fanno sapere che "la prossima volta saremo ancora di più: ci vediamo in piazza il 24 novembre all’inaugurazione del supercomputer Leonardo al tecnopolo. Ci saremo a dare il ’benvenuto’ a Giorgia Meloni e al nuovo governo!".

Così, nell’attesa che si proceda con gli sgomberi degli stabili occupati i collettivi la fanno da padrone.

f. o.