Bologna, 6 maggio 2024 – L’imprenditore Tonino Lamborghini "era consapevole di essere il padre di Flavia Borzone" e in passato "si è offerto, pur non riconoscendola come figlia, di sostenerla economicamente". È quanto si legge nelle tre testimonianze raccolte in fase di indagini difensive e contenute nei verbali depositati ieri mattina in aula dagli avvocati romagnoli Sergio Culiersi, Carlo Zauli e Gianmaria Romanello.
I tre legali assistono la 36enne Flavia Borzone e la madre Rosalba Colosimo nel processo che le vede imputate con l’accusa di diffamazione.
Le due donne, infatti, sono state entrambe accusate dall’imprenditore per aver rivelato durante una trasmissione televisiva che la ragazza era figlia di Tonino Lamborghini, nata da una relazione che quest’ultimo avrebbe avuto con la Colosimo circa 35 anni fa.
L’avvocato Culiersi ha inoltre chiesto alla giudice Anna Fiocchi di poter leggere in aula alcuni passaggi delle testimonianze (tra cui quella della sorella della Colosimo) definendoli "determinanti per sottolineare la conoscenza precisa e consapevole, oltre che espressa, da parte di Lamborghini di essere il padre dell’allora minore Flavia Borzone".
Richiesta però negata dalla giudice con la motivazione che "gli atti sono già stati acquisiti con il consenso delle parti" e, di conseguenza, una loro lettura in aula sarebbe stata inutile.
Una battaglia legale che già nei mesi scorsi aveva visto diversi colpi di scena. Come quello del test del Dna fatto eseguire dai difensori delle imputate su una cannuccia con cui Elettra Lamborghini, secondogenita di Tonino, aveva bevuto un frappè. Cannuccia che era stata buttata nella spazzatura per poi essere recuperata da quattro investigatori privati nominati dai legali. Il tutto all’insaputa e senza il consenso della cantante.
Il profilo era poi stato comparato, da una docente dell’Università di Ferrara, con quello di Flavia Borzone: l’esito del test, secondo gli avvocati della difesa, era stato "inconfutabile" e dimostrava che "Elettra e Flavia sono sorelle e quindi Flavia è figlia di Tonino".
Da parte sua il professor Mauro Bernardini, che assiste il figlio di Ferruccio, aveva subito contestato questa prova definendola "inutilizzabile" in quanto "il Dna è stato raccolto in modo illegale, sono dati sensibili e non possono essere acquisiti senza il consenso dell’interessata".
In attesa della prossima udienza fissata per il 17 giugno, dove è prevista anche la discussione, la giudice Fiocchi ha acquisito anche la relazione dell’investigatore privato e l’analisi biologico-molecolare che, secondo le imputate e i loro avvocati, testimonierebbe la parentela tra Elettra e Flavia.