
Una delle immagini di ’Romeo e Giulietta’, nel programma di domani sera (Kiyonori Hasegawa)
Nell’anno delle celebrazioni del suo sessantesimo anniversario, il Tokyo Ballet debutta a Bologna: domani, alle 20.30 sul palcoscenico del Teatro Comunale Nouveau. La più celebre compagnia del Sol Levante fa tappa in città nel corso di una delle tante tournées che in sei decenni l’hanno portata nei maggiori teatri del mondo, ambasciatrice dell’amore fervente che i giapponesi nutrono per il balletto occidentale. Di vastità e qualità con pochi equali il repertorio del Tokyo Ballet, che comprende i classici del balletto romantico e tardo romantico, oltre ai capolavori dei grandi coreografi del Novecento e dei maestri contemporanei, anche appositamente creati e con gusto orientale. Ne è un esempio il programma presentato a Bologna, composto da tre hit.
A iniziare dall’apertura, di grande effetto, con il celebre Regno delle Ombre tratto da La Bayadère, balletto russo imperiale di tema esotico allestito da Marius Petipa nel 1877 e ripreso cent’anni dopo da Natalia Makarova. Una versione che molte compagnie, europee e americane, hanno in repertorio e che il Tokyo Ballet ha acquisito nel 2009. Se la ballerina russa si prese molte libertà dall’originale nella sua versione, poche modifiche apportò all’Atto delle Ombre, capolavoro di Petipa, emblema dell’atto bianco imperiale, esaltazione della sublime poesia del corpo di ballo femminile. Ventiquattro le Ombre in scena, al centro i due protagonisti, Nikija la danzatrice del tempio e Solor il guerriero, che dopo la vita terrena in un’India arcaica di fantasia, si ritrovano nell’Aldilà a seguito del tradimento di lui e della morte di lei. Se l’ensemble giapponese dovrà mostrare stile e uniformità, soprattutto nella famosa discesa a serpentina delle Ombre dall’Ade, le tre Ombre soliste saranno chiamate a sfoggiare delicati virtuosismi, mentre ai due primi ballerini sono richiesti grande tecnica e afflato lirico.
Il programma di Bologna si completa con due titoli di Maurice Béjart che, affascinato dall’Oriente, coltivò sempre con il Tokyo Ballet un rapporto privilegiato, tanto da creare per esso tre titoli di soggetto e ambientazione giapponese: Kabuki, M, Bugaku.
’Romeo e Giulietta’, scelto per la tappa bolognese, presenta una suite dal balletto al centro della quale spicca il passo a due tra i protagonisti, nello stile tipico del maestro francese: un suadente neoclassicismo accompagnato dall’essenzialità dei costumi accademici bianchi. La musica di Hector Berlioz esalta lo spirito ecumenico del balletto e il suo anelito all’amore universale, valori di cui Béjart era precursore. La Sagra della primavera, che chiude il programma, è tra le più famose riletture del capolavoro di Nijinskij su musica di Stravinskij e fa parte di quei titoli che Béjart donò in esclusiva alla compagnia giapponese per un certo periodo. Pochi come il Tokyo Ballet sanno in effetti restituire la dolce, inarrestabile forza della natura nell’unione tra uomo e donna.