BENEDETTA CUCCI
Cronaca

Tiziana Di Masi e Andrea Guolo: "La solidarietà è di casa sotto le Due Torri"

Gli autori dello spettacolo teatrale diventato anche libro ' #Iosono' ospiti della nostra newsletter di oggi

Tiziana Di Masi e Andrea Guolo

Tiziana Di Masi e Andrea Guolo

Bologna, 1 giugno 2021 - Bologna è la nostra comfort zone , una ‘mamma’ sempre pronta ad accoglierti e a prepararti una spettacolare lasagna quando ritorni a casa dopo un viaggio. Per me e per Andrea, impegnati un po’ ovunque nelle nostre molteplici vite professionali – le mie di attrice teatrale e ‘investigatrice’ dei dolci più buoni d’Italia come ‘La Signora in Dolce’, le sue di giornalista specializzato di moda, vino e design – e spesso basati a Milano, il ritorno sotto le Due Torri è sempre un motivo di gioia per rivedere la famiglia e gli amici di sempre, fare acquisti in negozi che scatenerebbero la fame a un inappetente (e non è certo il nostro caso), frequentare luoghi di cultura e di spettacolo tutti situati a breve distanza. E muovendosi sempre rigorosamente a piedi.

Vivere a Bologna, vivere il suo centro, è una fortuna di cui ci rendiamo conto soprattutto quando siamo altrove, dove tutto è distante o dove non c’è quel mix straordinario di offerta e concentrazione a misura d’uomo. Quando, durante le lunghe tournée di ‘Mafie in Pentola’ (il mio spettacolo sui prodotti di Libera Terra) e ‘Tutto quello che sto per dirvi è falso’ (sul fenomeno della contraffazione) il pubblico mi chiedeva dove vivessi e io rispondevo Bologna, un sorriso si apriva sui loro volti, a conferma di quanto sia ammirata la nostra città. E forse, al di fuori di Bologna, non sono abbastanza note le qualità dei bolognesi. A cominciare da quella della solidarietà, che abbiamo scoperto con il nostro ultimo lavoro scritto a quattro mani, nato prima come spettacolo e ora come libro ( #Iosiamo , edizioni San Paolo) e dedicato alle storie dei volontari che hanno cambiato l’Italia. Persone come i volontari delle Cucine Popolari, che dedicano il loro tempo per sfamare gli indigenti; come Sofia, impegnata con il Mit per combattere le discriminazioni di genere; come Judy, che con l’Antoniano si impegna per l’integrazione dei bambini profughi di guerra. Se Bologna suscita ammirazione, è anche (e soprattutto) grazie a loro.