Bologna, 16 settembre 2021 - Arriva la terza dose del vaccino anti Covid e l’Ausl è al lavoro per mettere a punto l’organizzazione della chiamata delle persone più fragili, secondo le indicazioni nazionali e della Regione.
Chi saranno i primi a ricevere la terza iniezione? "Le chiamate inizieranno dai pazienti trapiantati, con Hiv e dializzati", sottolinea Paolo Bordon, direttore generale Ausl di Bologna.
Quanti sono? "Nell’area metropolitana tutta la famiglia dei fragili, compresi gli oncologici, sono 14mila".
Quando inizieranno le telefonate per la dose addizionale? "Già da domani (oggi, ndr) e le prime vaccinazioni saranno somministrate da lunedì".
Qual è la sede scelta? "Questi gruppi di persone non andranno negli hub, ma saranno chiamati dagli ospedali che li hanno in cura. Quindi il Sant’Orsola convocherà i propri pazienti, lo stesso faranno il Maggiore e il Rizzoli e così via".
Quale vaccino sarà somministrato? "Per queste prime categorie si utilizzerà Moderna. Una decisione condivisa con gli infettivologi del Sant’Orsola: secondo gli specialisti per questo tipo di pazienti è il vaccino più indicato".
La dose booster, ossia di rinforzo, è destinata a over 80, residenti nelle Rsa e operatori sanitari. Quando verrà il loro turno? "Non c’è ancora un calendario. Appena arriveranno le indicazioni regionali, noi siamo pronti".
La copertura vaccinale diminuisce nel tempo. Registrate sanitari contagiati dal Covid in questo periodo? "No, non abbiamo personale ammalato e non ci sono focolai, per fortuna".
I medici di famiglia saranno coinvolti in questa fase? "No, per il momento, perché le vaccinazioni ai più fragili vengono fatte dagli specialisti. Non sappiamo ancora se avranno un ruolo nelle dosi booster. Condivideremo una linea con la Regione più avanti".
Entreranno in campo con le vaccinazioni antinfluenzali? "Sì, come sempre i medici di famiglia saranno i protagonisti. Sono profilassi dedicate in particolare alle persone di una certa età seguite da loro".
Come vede questa fase? "È un completamento in base alle evoluzioni scientifiche, un capitolo dei lavori in corso in cui la scienza ha messo a disposizione delle informazioni nuove, che suggeriscono per alcuni pazienti con sistema immunitari deboli una dose aggiuntiva. Ora scatta un lavoro di fino".
Soddisfatto dall’andamento della campagna vaccinale? "Sì, sta andando bene, è stato fatto un bellissimo lavoro di squadra anche con gli operatori sanitari, i volontari, i medici di famiglia e i Comuni. Abbiamo superato l’81% della copertura con una dose e si sono vaccinate anche 8 persone su 10 tra i 40 e i 59 anni, che erano quelle più presenti nei nostri ospedali. Adesso puntiamo a raggiungere l’obiettivo dell’85% della popolazione vaccinabile dai 12 anni in su a metà ottobre con la prima dose. Avremo, quindi, una maggiore tutela. Adesso, anche con i provvedimenti nazionali sull’estensione del Green pass, ancora più gente potrebbe avvicinarsi al vaccino".
Quanti sono attualmente i ricoverati? "Nell’utimo fine settimana sono saliti di nuovo attorno a cento, con molti pazienti tra i 50 e i 60 anni che non si erano protetti. Diciassette sono nelle terapie intensive. I numeri sono ancora gestibili e i degenti si trovano al Maggiore, al Sant’Orsola e 31 a Santa Viola. Si tratta, però, nella quasi totalità dei casi di persone non vaccinate".
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