REDAZIONE BOLOGNA

Tentato stupro in via Riva Reno, c’è un fermo

In carcere uomo di 38 anni della Tanzania, riconosciuto da un agente fuori servizio. Poco prima dell’aggressione aveva creato problemi su un bus

di Federica Orlandi

La sua fuga è durata pochissimo. La mattina alle 5 aveva tentato di stuprare una trentenne in via Riva Reno, la sera alle 22 un poliziotto fuori servizio lo ha riconosciuto, mentre si trovava con un gruppetto di altre persone in piazza San Francesco. Così, l’agente ha chiamato i colleghi e le volanti del Commissariato Due Torri - San Francesco e dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico si sono precipitate sul posto, sottoponendo a controllo il sospettato, un cittadino della Tanzania di 38 anni, già gravato da pregiudizi. Aveva graffi sul collo e sulla mano, evidentemente riconducibili all’aggressione della ragazza; all’esito di ulteriori accertamenti è stato a tutti gli effetti riconosciuto come autore del tentato stupro di domenica mattina in via Riva Reno, ai danni di una trentenne, e per questo sottoposto a fermo di indiziato di delitto per il reato di violenza sessuale. Ora si trova alla Dozza.

Ma ci vuole un passo indietro. Non solo alla tentata violenza, ma anche a qualche ore prima. A sabato sera, più precisamente, quando il trentottenne ha rimediato una denuncia, questa volta da parte dei carabinieri, per porto d’armi od oggetti atti a offendere e perché inottemperante al foglio di via da Bologna emesso precedentemente dal Questore. Il trentottenne si trovava a bordo di un autobus Tper, linea 11, che stava percorrendo via Matteotti, quando ha estratto una cazzuola e ha iniziato a importunare alcuni passeggeri. Il conducente allora, notando una pattuglia di carabinieri della Stazione Navile e militari dell’esercito del VI reggimento di Budrio impegnati in un servizio di Strade sicure, ha accostato e ha fatto cenno alle forze dell’ordine indicando loro il passeggero molesto. I militari hanno quindi proceduto a identificarlo e l’hanno poi denunciato, sequestrandogli la cazzuola che stava brandendo come un’arma. Poche ore dopo avrebbe appunto aggredito la trentenne in via Riva Reno.

La vittima stava infatti rientrando a casa a piedi, quando il tanzaniano le è saltato addosso alle spalle. L’ha trascinata nell’androne del condominio in cui la donna abita, buttandola a terra e strappandole i vestiti, tentando di abusare di lei. Ma la ragazza, che a quanto si apprende è anche esperta di arti marziali, si è difesa con le unghie e con i denti, colpendo il suo aggressore e nel frattempo urlando a squarciagola. Una vicina, allertata proprio dalle grida, è allora intervenuta in soccorso, minacciando il trentottenne di chiamare la polizia se non avesse lasciata andare immediatamente la giovane.

A quel punto, lui si è dato alla fuga, prima di riuscire nel suo intento ferino. Nella colluttazione però ha perso il portafogli e il cellulare; apparecchio quest’ultimo in cui, tra le altre cose, erano salvati vari selfie e altre fotografie che ritraevano il proprietario e che hanno permesso non solo alla vittima di riconoscerlo con sicurezza, ma anche agli inquirenti di identificarlo in pochissimo tempo. Immediatamente sono state diramate le ricerche del soggetto sul territorio, che hanno consentito, neppure 17 ore dopo il tentato stupro, che questi venisse fermato dalla polizia. La vittima, visitata in ospedale la mattina dell’aggressione, ha ricevuto una prognosi di sette giorni per le escoriazioni riportate nell’aggressione.

Si tratta del quarto episodio di questo tipo in città: negli altri tre casi le violenze erano state consumate.