FEDERICA GIERI SAMOGGIA e NICOLETTA TEMPERA
Cronaca

Bologna, tenta il suicidio a scuola: 13enne salvata

La ragazzina è stata trasportata al Sant’Orsola e adesso è fuori pericolo. Psicologo e prof ne parlano in aula con i compagni

La ragazzina avrebbe tentato il suicidio in classe (foto d'archivio)

Bologna, 20 dicembre 2020 - I compagni di scuola ascoltano la speciale lezione della prof, in classe con la psicologa. Adele (il nome è di fantasia) è in ospedale, ricovetata in osservazione al Sant’Orsola. Appena si sarà ristabilita del tutto la tredicenne, che frequenta la terza media in una scuola della città, dovrà affrontare anche lei un percorso psicologico, teso a capire quali problemi, quali mostri interni, l’abbiano spinta, l’altra mattina, a ingoiare degli antidepressivi. Quello che sembra a tutti gli effetti un tentativo di suicidio è avvenuto mentre Adele era a scuola. Durante la lezione, ha chiesto alla professoressa di andare in bagno. Non è stata via molto e, quando è rientrata in classe, è tornata a sedersi al suo banco. Ma poco dopo si è sentita male e si è accasciata al suolo, tra lo spavento dei compagni di scuola e dell’insegnante, che ha immediatamente chiamato il 118 e il padre dell’alunna, che si è precipitato nell’istituto. L’adolescente è stata portata d’urgenza al policlinico e sottoposta a una lavanda gastrica. Grazie all’intervento tempestivo di prof e sanitari adesso è salva e fuori pericolo: quello che però resta da capire è il perché del suo gesto. La ragazzina non aveva infatti mai dato segni che indicassero un malessere o una depressione: anzi, stando a quanto raccontano i suoi insegnanti, è una ragazza allegra, persino esuberante. "La situazione non era in alcun modo prevedibile, la ragazza non aveva mai manifestato alcun atteggiamento che potesse dare adito ad un eventuale disagio", spiega la preside molto scossa. Anzi, "l’anno era cominciato molto bene. Lei è una ragazza solare e con un buon rendimento scolastico". La stessa famiglia dell’alunna "è molto presente. Quanto accaduto ci ha colto tutti di sorpresa. Il 118 – dice ancora la dirigente scolastica – ha sottolineato la tempestività dell’intervento della docente che, in questo modo, è riuscita a scongiurare il peggio". Dopo l’episodio di venerdì mattina, la scuola ha informato anche il servizio educativo del Quartiere, che prenderà in carico la situazione della tredicenne. Intanto, ieri mattina uno psicologo ha incontrato i compagni di classe di Adele, testimoni di una scena difficile da dimenticare, per parlare con loro e aiutarli a elaborare l’accaduto. "Abbiamo pensato ai compagni sconvolti, mettendo in campo una serie di azioni", continua la preside. Ieri, in quella terza, "sono entrati la professoressa coinvolta e la psicologa del nostro sportello di ascolto", spiega la preside. Un punto di ascolto, attivo da anni in ogni scuola, dagli istituti comprensivi alle superiori, per raccogliere il disagio dei ragazzi e pensare ad eventuali attività mirate sul singolo o sulla classe. "Oggi (ieri, ndr ), c’è stata questa azione congiunta della docente e della psicologa sulla classe. Hanno ascoltato con attenzione i ragazzi facendo emergere il loro vissuto così da ‘fornirgli’ gli strumenti per affrontare ciò che, per noi, non era certo prevedibile. Era importante parlarne in classe per aiutare i ragazzi e rielaborare questa situazione".